Continua la ricerca dell’ex fidanzato di Vanessa Zappalà, la 26enne uccisa ad Aci Trezza alle prime ore di stamattina. Si tratta di Antonino Sciuto, residente a San Giovanni La Punta. Le forze dell’ordine hanno cominciato la caccia all’uomo nel corso della mattinata.
Tempo fa la vittima aveva denunciato Sciuto per stalking, ottenendone gli arresti domiciliari e in seguito, una volta scarcerato, il divieto di avvicinamento. La vicenda è stata trattata anche da numerosi media nazionali e sul caso è intervenuta la senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul Femminicidio e la violenza di genere.
“L’uccisione di Vanessa Zappalà – dichiara –, la giovane a cui l’ex fidanzato più volte denunciato per stalking ha sparato in strada ad Aci Trezza, è una sconfitta dello Stato, come tutti i casi di femminicidio annunciato. È inaccettabile che non funzionino le misure di protezione, dopo una denuncia deve essere un imperativo categorico per tutti proteggere la donna”.
La senatrice ha quindi invitato a rafforzare le misure di protezione, quali il braccialetto elettronico e la possibilità di arresto in flagranza per chi viola le regole o il fermo per chi non è colto in flagranza, misura ancora da introdurre.
Sul caso sono intervenuti anche i sindacati Uil Sicilia e Uil Catania. “Non chiamatelo amore – affermano -. Non chiamatelo raptus! È solo altro sangue sulle mani di uomini che odiano le donne“. I sindacati si uniscono al dolore della famiglia e degli amici della ragazza, proponendo anche delle misure educative per i giovani.
“È tempo che nelle scuole diventi obbligatoria per tutti l’ora di educazione al rispetto della vita. Se volete – concludono – vi proponiamo di tenere queste lezioni seduti attorno alla panchina rossa che abbiamo inaugurato due anni fa nel cortile della Uil di Catania e sulla quale è incisa questa frase di Isaac Asimov: la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”.