Da Paternò a Misterbianco, da Misterbianco a piazza Stesicoro. E poi, ancora, da piazza Stesicoro all’aeroporto. La metropolitana Catania si allarga e sale verso i paesi etnei. I fondi extra del Recovery Fund consentiranno di velocizzare i tempi per la realizzazione della tratta che collega i due comuni. In origine il completamento era programmato per il 2036, ma i fondi aggiuntivi consentiranno l’ultimazione dell’opera con dieci anni d’anticipo, entro il 2026.
“Stiamo scrivendo una pagina storica per la mobilità sostenibile – dichiara il sindaco di Catania, Salvo Pogliese –, perché si raggiunge un obiettivo grandioso per la nostra area metropolitana urbana e interurbana. Ringrazio il governo nazionale, il sottosegretario alle infrastrutture Cancelleri e il direttore generale di Fce Fiore, che ci hanno fatto raggiungere questo traguardo grazie anche alla forte intesa tra i rappresentanti istituzionali a ogni livello, comunale, provinciale e regionale”.
Metro Catania: le nuove stazioni
Nel suo intervento durante la conferenza stampa tenuta nella stazione Giovanni XXIII della metropolitana, Pogliese è intervenuto anche sulle prossime aperture.
“Se tutto andrà bene, come siamo certi, nel 2026, la metropolitana di Catania conterà ventisette stazioni e oltre trenta chilometri di lunghezza – ha dichiarato –, da Paternò all’aeroporto di Fontanarossa, attraversando i comuni di Belpasso e Misterbianco, migliorando la qualità della vita dei cittadini di tutta la zona pedemontana e dunque utile anche per i pendolari Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Adrano e Bronte che potranno rinunciare all’auto privata per raggiungere Catania o recarsi all’aeroporto.
La metropolitana, così completata, diverrà una grande infrastruttura di servizio al territorio in ottica di agglomerati urbani area vasta, che ricorda i modello dei treni RER di Parigi che oltre a unire luoghi vicini, connettono le parti urbane esterne con la metro cittadina.
Voglio ricordare – conclude il primo cittadino -, che nello scorso mese di gennaio, velocizzando alcuni precedenti rallentamenti delle procedure esecutive per impugnative giudiziarie al Tar, abbiamo inviato al Ministero delle Infrastrutture la parte del Pums necessaria proprio per sostenere questo progetto, con una precisa sinergia istituzionale del governo Nazionale con il Comune di Catania, la Regione, Fce e Città Metropolitana”.