Oggi 23 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del libro e del diritto dโautore.
Che i libri siano una risorsa di capillare importanza, un cibo prelibato con il quale saziare la fame di conoscenza e abbattere lโignoranza (una peste che ancora, nel 2015, purtroppo, dilaga terribilmente), รจ un dato di fatto di cui molti sono a conoscenza, una conoscenza superficiale, una presa dโatto piuttosto arrogante perchรฉ di fatto sono veramente pochi ย coloro che captino l’importanza e il valore di un libro. Si preferiscono i videogiochi, si preferiscono altri generi di regali, si preferisce qualsiasi ย tipo di hobby alternativo alla lettura. Le biblioteche si svuotano e le librerie rischiano la chiusura. Sopravvivono quelle vicine ai centri universitari dove per forza maggiore la richiesta di testi, manuali da consultare per approfondire gli studi piรน che unโesigenza รจ una necessitร . Ma cโรจ davvero qualcosa di piรน bello, rilassante, economico (perchรฉ oggi i libri costano davvero poco) che leggere un libro? C’รจ di piรน, credo che la riflessione possa estendersi non soltanto alla lettura, ma anche alla scrittura. In quanti sentono il bisogno di buttare su carta le loro storie, i loro sogni, i loro pensieri immaginati e di condividerli con gli altri? Un libro รจ un dono che l’autore fa ai suoi lettori e un regalo prezioso per chi lo accoglie, lo acquista, lo riceve. Quanti sono davvero gli amanti dei libri, i topi di biblioteca che vedono in un libro una fonte inesauribile di sapere, una nuova chiave interpretativa per leggere il mondo, i cambiamenti sociali, etici e culturali che avvengono in questo momento storico? In tanti teniamo tanto al nostro aspetto fisico, vogliamo avere corpi tonici e perfetti, buttiamo ore e ore sudando e faticando in palestra, ma in quanti ci preoccupiamo di alimentare un bisogno dellโanima, una sete di conoscenza e di cultura, onde evitare figuracce in pubblico,? Avere un libro tra le mani significa investire su se stessi e su questo mondo, significa dominare i binari della conoscenza, significa arricchirsi di qualcosa che mai nessun altro mezzo di comunicazione puรฒ darci. In un libro cโรจ il meglio dellโautore, cโรจ parte dello scrittore, ci sono frammenti della sua anima, della sua emotivitร , della sua conoscenza, della sua esperienza che, se colti dal lettore, possono diventare utili strumenti per lโapprendimento di cose che sui banchi di scuola nessuno ti insegna.
La Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore รจ un evento che nasce dietro patrocinio dell’UNESCO, per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietร intellettuale attraverso il copyright. Viene istituita nel 1996, e da quella data a seguire ย viene organizzata ogni anno il 23 aprile con numerose manifestazioni in tutto il mondo.
ย Il 23 aprile รจ una data importante, la scelta non รจ stata casuale. Infatti proprio in quel giorno ย sono morti nel 1616 tre importanti scrittori: lo spagnolo Miguel de Cervantes (1547-1616), l’inglese William Shakespeare (1564-1616) e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega (1539-1616). In realtร , Cervantes e Garcilaso de la Vega sono morti il 23 aprile secondo il calendario gregoriano mentre Shakespeare รจ morto il 23 aprile secondo il calendario giuliano, all’epoca ancora in vigore in Inghilterra, e quindi dieci giorni dopo. L’apparente corrispondenza delle date si รจ rivelata una fortunata coincidenza per l’UNESCO. Nello stesso giorno, oltre ad essere nato anche Shakespeare, sono nati il francese Maurice Druon (1918-2009), il russo Vladimir Nabokov (1899-1977), il colombiano Manuel Mejรญa Vallejo (1923-1998) e il premio nobel islandese Halldรณr Laxness (1902-1998) ed รจ morto il catalano Josep Pla (1897-1981).
Parliamo di morti celebri che devono sancire la nascita di nuove consapevolezze in ciascuno di noi: la lettura รจ una risorsa. Come dice infatti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: ย ยซLa scuola, il mondo della cultura, voi giovani, siete risorsa indispensabile per un rilancio della solidarietร , per lโaffermazione di una cultura di pace, per un riconoscimento condiviso del bene comuneยป. Il suo รจ un intervento che rivendica lโimportanza della cultura e soprattutto della letturaย “Eโ un modo per far nascere speranze, per coltivarle, per condividerle”ย dice Mattarella rivolgendosi espressamente ai giovani. La lettura va intesa come “una chiave per diventare cittadini del mondo, per conoscere esperienze lontane, per comprendere le contraddizioni e le storture, ma anche per comprendere le grandi potenzialitร del mondo che ci circonda, dellโumanitร che ci circondaโ afferma il Presidente.
Qui sotto il suo discorso integrale in occasione di questo importante avvenimento:
Signori ministri,
carissimi giovani che avete partecipato al progetto Libriamoci.
Sono davvero molto lieto che voi siate qui, e che possiate conoscere questo Palazzo, che รจ la casa degli italiani, il Quirinale.
Questi sono giorni che segnano qualche difficoltร , per quel che รจ avvenuto nei giorni scorsi, sono giorni che scuotono le istituzioni europee e che interpellano nel profondo il nostro stesso senso di umanitร . Centinaia di profughi e di migranti sono morti ancora una volta nel Mediterraneo. Siamo di fronte a tragedie davvero sconvolgenti: trafficanti di esseri umani che provocano stragi di innocenti. Sentiamo questa ferita lacerante. Eโ nostro dovere โ dovere dellโEuropa, dellโintera comunitร internazionale fare di piรน per impedire queste stragi. La scuola, il mondo della cultura, voi giovani, siete risorsa indispensabile per un rilancio della solidarietร , per lโaffermazione di una cultura di pace, per un riconoscimento condiviso del bene comune.
E quello di cui parliamo oggi, nella Giornata mondiale del libro e del diritto dโautore, non รจ estraneo a questo lavoro, paziente, di costruzione di una societร matura.
ย Leggere รจ una ricchezza per la persona e per la comunitร . Eโ una porta che ci apre alla conoscenza, alla bellezza, a una maggiore consapevolezza delle nostre radici, ai sentimenti degli altri che spesso ci fanno scoprire anche i nostri sentimenti nascosti, come poco fa รจ stato detto. Non รจ vero che la lettura sia stata e sia unโabitudine di personalitร introverse. Eโ vero il contrario: รจ una chiave per diventare cittadini del mondo, per conoscere esperienze lontane, per comprendere le contraddizioni e le storture, ma anche per comprendere le grandi potenzialitร del mondo che ci circonda, dellโumanitร che ci circonda. Eโ un modo per far nascere speranze, per coltivarle, per condividerle.
I latini chiamavano liber il manoscritto, il libro. Liber, come il sostantivo e lโaggettivo che definivano lโuomo libero. Si tratta โ lo sapete, certamente lo sanno i vostri docenti โ di etimi diversi. La parola โlibroโ viene da corteccia, la corteccia degli alberi sulla quale si incidevano le iscrizioni. Ma questa identitร del termine รจ quanto mai opportuna: in questo tempo avvertiamo particolarmente che leggere รจ parte di un percorso di libertร . Diceva un grande scrittore per ragazzi, Gianni Rodari: โVorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perchรฉ nessuno sia piรน schiavoโ. Piรน libri vuol dire piรน libertร . Piรน lettori vuol dire piรน conoscenza, piรน spirito critico, piรน autonomia di giudizio, elementi essenziali di una convivenza.
La societร dellโiper-connessione, per definizione, dilata le facoltร dellโuomo, con un accesso, senza confini apparenti a nuovi contenuti e appare dischiudere una libertร quasi infinita. Eโ come se un mondo divenuto piรน piccolo ci dicesse: la libertร รจ qui, basta coglierla, non cโรจ bisogno di alcuno sforzo, il mercato sovrabbonda di merce; ma non tutta รจ merce di qualitร .
E invece, tanto piรน ci avviciniamo alla libertร , tanto piรน scopriamo che essa รจ delicata, che merita unโattenzione speciale, che comporta la fatica della responsabilitร e dei doveri. La libertร , per radicarsi ed ampliarsi davvero, non puรฒ fare a meno della cultura e della coscienza. Il sapere รจ condizione di libertร . Perchรฉ รจ condizione del pensiero. Le riflessioni e le passioni che la lettura suscita costituiscono un ponte verso il futuro.
E, oggi, abbiamo grande bisogno di pensare al futuro, di progettarlo e di immaginarlo.
Il โtempo realeโ dellโinformazione tende a schiacciare tutto sul presente, con un rapido consumo e veloce abbandono delle notizie e delle emozioni, dei pensieri che esse suscitano. Ma, se gli obiettivi contingenti prevalgono sui progetti e gli investimenti per il domani, noi rischiamo di uniformare il pensiero, di appiattirlo, anzichรฉ di accrescere la capacitร creativa.
Leggere, conoscere, pensare con la propria testa sono antidoti allโomologazione. Dunque sono qualitร che rendono viva una civiltร , la nostra civiltร . Sono beni che le istituzioni e i corpi intermedi della societร devono essere capaci di diffondere, soprattutto in favore delle generazioni piรน giovani, le piรน bisognose di futuro.
Va per questo sottolineata positivamente, in questo senso, lโazione dei ministeri che hanno cooperato per la riuscita del progetto โLibriamociโ, diretto particolarmente ai giovani e vi incoraggio a proseguire su questa strada e, se possibile, a svilupparla. Il โMaggio dei libriโ, voluto dal Centro per il libro e la lettura, cosรฌ come lโiniziativa dellโAssociazione Italiana Editori con lโhashtag #ioleggoperchรจ, sono altre iniziative che vanno nella giusta direzione.
Il valore della cultura va sottolineato e sostenuto come parte essenziale della ricchezza, anche economica, di un Paese. ร quello che si ama definire capitale sociale: la trasmissione, cioรจ, della cultura di un popolo attraverso le generazioni, base di ogni avanzamento sociale e del processo di innovazione. Allโ impegno educativo va data la prioritร che merita, anche al fine di ricomporre il patto di fiducia fondamentale tra le famiglie e la scuola.
La ricchezza e la prosperitร del Paese (รจ elemento ben noto), non risiedono soltanto su assetti economici industriali e materiali. Prima ancora dello sviluppo dellโindustria digitale, in Italia si annoveravano beni immateriali preziosissimi che valgono capitali inestimabili, e che producono dividendi non solo economici ma soprattutto morali e sociali decisivi per la qualitร della civiltร e della vita dei cittadini.
So bene che non basta una generica esortazione alla lettura, in un tempo in cui i messaggi volano sintetici e velocissimi, come mai รจ accaduto nella vicenda umana.
Non si tratta di lanciare appelli generici. Nรฉ ancor meno si tratta di riservare allโattivitร di formazione spazi protetti, dove i nuovi media vengano tenuti lontani. Lโerrore piรน grande che possiamo compiere รจ contrapporre le innovazioni e le nuove tecnologie agli strumenti che hanno accompagnato gli studi e la crescita delle generazioni precedenti. Il mezzo di distribuzione di un contenuto non va confuso con i contenuti. Il libro resta fondamentale, ma non รจ contrapposto alle versioni in e-book. Cosรฌ come il quotidiano di carta non puรฒ essere opposto al formato oggi disponibile sul tablet, sul cellulare o sul computer.
Fondamentale รจ la circolazione dei contenuti e lโaccesso ad essi. Il pensiero va subito alle biblioteche, tradizionali e virtuali (un contributo allโinnovazione, nei decenni scorsi, รจ stato dato dal progetto del Servizio Bibliotecario Nazionale, Sbn, del Ministero dei Beni culturali), con la loro capacitร di sollecitare nei giovani la curiositร e soddisfare le attese degli adulti. Al tempo stesso, continuano ad avere unโimportanza strategica le librerie e le altre forme distributive del libro.
La lettura non รจ esercizio alternativo allโuso degli strumenti della modernitร e dellโinnovazione. Il suo valore rimane inalterato nei diversi supporti che oggi sono disponibili ai cittadini, e particolarmente ai giovani. La lettura genera sapere condiviso, passioni, produce comunitร : nostro compito รจ far diventare le conoscenza una rete attiva.
Si tratta di una sfida cruciale.
La Giornata mondiale del libro pone a tema anche il diritto dโautore, che rischia di essere esso stesso aggredito e sminuito dallo sviluppo delle reti e dalla moltiplicazione delle piattaforme informative e di comunicazione. Il riconoscimento della creativitร dellโautore รจ parte di quella trasmissione dei valori, e di quello stimolo alla crescita e alla cultura, di cui abbiamo parlato. Il legislatore interno e quello europeo sono chiamati alla vigilanza e allโaggiornamento necessari per non disperdere patrimoni di cui tutti possiamo beneficiare.
Permettetemi, ora, un saluto affettuoso alle due studentesse che hanno declamato, in lingue diverse, una poesia cinese.
โDivertendomiโ รจ il titolo di questi versi. Divertendoci possiamo crescere, allargare il nostro cuore e la nostra mente, abbracciare realtร che sarebbero state irraggiungibili anche soltanto ai nostri padri. Dobbiamo andare incontro al futuro tenendoci per mano, non chiudendoci nella solitudine o nellโegoismo. Leggere, lo abbiamo detto, รจ aprirsi. Conoscere le lingue, impadronirsi ancora di piรน, attraverso esse, di culture di altri popoli, รจ aprirsi ancora di piรน. Eโ questo, cari giovani, il futuro di cui dovete diventare protagonisti e non solo spettatori.
LโUnesco ha dedicato il 23 aprile alla Giornata del libro perchรฉ in quella data, nel 1616, morirono tre grandissimi scrittori. Uno di questi รจ Miguel de Cervantes, lโideatore di don Chisciotte, maschera grottesca ma al tempo stesso simbolo di un passaggio dโepoca. Lโarcaico mondo cavalleresco che don Chisciotte si ostinava a interpretare non cโera piรน, era finito per sempre. Tuttavia, il suo radicato senso di giustizia e la sua utopia costituivano uno sguardo critico sulle debolezze di una modernitร che si era ormai affermata.
Cari giovani, il tempo che ci sta alle spalle non tornerร . Non saranno i nostalgici del passato a fare la storia. Si apre anche davanti a noi unโepoca nuova. Ma in questa nuova stagione dobbiamo saper portare quei tesori, quei desideri, quelle speranze che possono aiutarci a diventare artefici della nostra vita e costruttori di una societร migliore.
Buon lavoro a tutti. E buone letture.