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La Johnson&Johnson ritira lotto di talco per neonati: rilevate tracce di amianto

La Johnson&Johnson ha ritirato un lotto di talco per neonati e bambini per via della presenza di tracce di amianto. Il lotto comprendeva 33.000 confezioni e il ritiro è stato deciso "in via cautelare".

Guai seri in vista per la Johnson&Johnson, azienda conosciuta in tutto il mondo per i suoi prodotti per l’infanzia. È stato infatti avviato il primo ritiro dal mercato di un lotto di un suo talco per neonati e bambini per la presenza di tracce di amianto. Le impurità della sostanza cancerogena sono state accertate in test condotti dalla Food and drug administration (Fda): si tratta del primo ritiro di un talco della J&J, che ha sempre negato la contaminazione con impurità tossiche dei propri prodotti. Il lotto ritirato è il #22318RB, comprende 33.000 confezioni acquistate online da un rivenditore non identificato.

L’azienda è al centro di migliaia di denunce e cause legali da parte di consumatori proprio a causa di tumori e altri danni alla salute attribuiti all’uso di prodotti al talco della J&J. La fda ha trovato tracce di ‘asbesto crisotile’, alla base della produzione di amianto. La J&J ha fatto sapere di aver avviato una “rigorosa indagine interna e di aver deciso il ritiro del lotto in via cautelare”. L’azienda ha inoltre comunicato di collaborare con l’Agenzia governativa “per determinare l’integrità dei campioni esaminati e la validita’ dei risultati dei test”.

L”amianto crisotilo’, trovato in piccole tracce in un lotto di polvere di talco della ‘Johnson e Johnson’ ora ritirato dal mercato, è uno specifico tipo di amianto. Ve ne sono sei tipologie principali. Il ‘crisotilo’, anche chiamato ‘amianto bianco’, è un silicato di magnesio fibroso, che appartiene al gruppo degli amianti ‘serpentini’. Considerato una fibra di amianto, in realtà è costituito da un agglomerato di migliaia di fibre che, sottoposte a sollecitazioni, possono scomporsi e rilasciare fibre singole. L’amianto bianco è il più utilizzato, particolarmente nelle costruzioni edili, ma anche in moltissimi prodotti industriali per la sua resistenza al calore e ad altri agenti e la sua versatilità.

Il dibattito sulla cancerogenità della sostanza è in corso da molti anni. Molto studi hanno associato l’esposizione a polveri di ‘amianto crisotilo’ ad un aumento dei rischi di vari tipi di tumore: della pleura, delle ovaie, e di mesoteliama. Una volta inalate, le fibre di questo amianto penetrano i polmoni e creano uno stato di infiammazione di lunga durata, soprattutto nella pleura. Alcuni studi, finanziati dalle industrie dell’amianto, sostengono che il crisotilo non è cancerogeno. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) si è espressa chiaramente: tutti i tipi di amianto sono cancerogeni, incluso il ‘crisotilo’.

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