Attualità

Sanità in Sicilia, nuove direttive per contrastare la corruzione in corsia

Sono diverse le modalità di raccolta informazioni previste dalla nuova direttiva per arginare il fenomeno della corruzione in ambito ospedaliero.

Dopo la convenzione dell’estate 2018 con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in Sicilia arrivano misure più restrittive per prevenire e combattere eventuali episodi di corruzione in corsia.

L’Assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha emesso una direttiva in cui si chiede che venga regolamentata in ciascuna delle strutture sanitarie regionali la modalità di accesso degli informatori scientifici sia del farmaco che degli integratori e/o dei fornitori di presidi sanitari, prevedendo forme di rendiconto ufficiale da trasmettere alla Direzione Aziendale.

Inoltre, secondo la disposizione emessa da Razza, le informazione saranno raccolte e incrociate con quelle in possesso delle Autorità di regolazione del settore, ovvero l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).

In tal modo, l’assessore ha acceso i riflettori sui possibili rapporti che possono intercorrere tra il personale delle Aziende e i “portatori di interesse”, come i rappresentanti di farmaci e/o dispositivi sanitari.

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La direttiva contiene anche un modulo per l’autocertificazione con vari quesiti. Il professionista può, mediante tale questionario, dichiarare di aver partecipato, in qualità di relatore o organizzatore, ad eventi organizzati da case farmaceutiche o produttrici di presidi sanitari; di aver partecipato o contribuito alla progettazione di un farmaco o dispositivi; di avere interessi finanziari in aziende fornitrici del S.S.N.; di avere rapporti di parentela o affinità o convivenza more uxorio con soggetti la  cui attività è correlata alle prestazioni di servizi nei confronti delle Aziende del S.S.R.; di essere membro o componente di comitato scientifico di Fondazioni o altre persone giuridiche senza scopo di lucro.

Le Aziende, in tal modo, potranno acquisire dichiarazioni pubbliche di interessi da cui si evincano rapporti tra il personale e soggetti terzi, come Società scientifiche o case farmaceutiche, e un’eventuale ricezione di contributi, strumentazioni sanitarie, partecipazioni gratuite a corsi o convegni i cui sponsor sono le Aziende farmaceutiche.

La stessa misura è prevista per i rappresentanti legali delle Onlus e delle associazioni senza scopo di lucro che operano presso le Aziende del Sistema sanitario regionale: dovranno sottoscrivere una dichiarazione per indicare i finanziamenti pubblici ricevuti.