Smart working, dopo la lotta contro il tempo per approvare la nuova legge di Bilancio, la premier Giorgia Meloni era convinta di vivere un periodo di tranquillità ma così non è stato, infatti si sono incrinati i rapporti con Macron ed è inoltre scoppiata la protesta per l’aumento dei costi della benzina e del diesel.
Altro compito di grande importanza è stato il decreto Milleproroghe, la cui approvazione è un appuntamento fisso per ogni piano esecutivo nel periodo compreso tra la prima metà di febbraio e la seconda metà del mese. Il testo uscito dal consiglio dei Ministri ha passato anche la prova in Parlamento, la maggioranza ha approvato il provvedimento senza particolari divisioni, tranne che da parte del Quirinale.
Decreto Milleproroghe, il piano per lo smart working
Sono due i motivi che hanno spinto Mattarella ad inviare una nota di rimprovero verso l’esecutivo, il presidente della Repubblica non ha rinviato il testo alle Camere ma ha sottolineato che manca della giusta uniformità qualitativa e quantitativa.
Il Capo dello Stato ha sottolineato come siano troppe le materie affrontate dal provvedimento, e la maggior parte sono scollegate tra loro, per esempio: oltre al capitolo sull’appalto delle spiagge e dei litorali, è presente nel decreto Milleproroghe anche il rinvio della scadenza del Fascicolo Sanitario Elettronico da parte dei medici e l’introduzione di nuove agevolazioni per i mutui accesi dai cittadini under 36.
Smart working, ecco chi potrà chiedere il prolungamento
Una delle misure più attese dai lavoratori italiani è quella della proroga sullo smart working per i soggetti fragili, la possibilità di usufruire del lavoro agile sia per i pubblici ma anche per i privati viene confermata fino al 30 giugno prossimo, è avvenuto uno spostamento di sei mesi rispetto al Governo Draghi che aveva fissato la scadenza per il 31 dicembre 2022.
La norma riguarderà anche i soggetti che si trovano con uno o più figli a carico, purchè si tratti di ragazzi con età inferiore di 14 anni, ma va segnalata una disparità su quest’ultimo punto: la proroga dello smart working per i genitori con figli da mantenere è valida solamente per coloro che operano come dipendenti di imprese del settore privato.
Sono stati esclusi i lavoratori delle aziende pubbliche che dovranno tornare in ufficio e trovare una nuova soluzione.