Dato di fatto: gli incipit rappresentano il biglietto da visita di ogni libro. Se è vero che “l’abito non fa il monaco” è anche vero che “la prima impressione è quella che conta” nel senso che se già dall’inizio, leggendo la prima frase, la prima pagina, magari anche il primo capitolo di un libro, questo non ci cattura, non lo leggeremo più. Kimberlie I. Leon sull’ Huffington Post propone la classifica dei suoi incipit preferiti. Siete d’accordo? Cosa ne pensate?
- “In una caverna sotto terra viveva uno Hobbit”. – Lo Hobbit, J. R. R. Tolkien
- “Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte, nonostante nei mesi precedenti ne avessi avuta più di un’occasione, ma di sicuro non l’avrei immaginata così”. – Twilight, Stephenie Meyer
- “Nei miei anni più giovani e vulnerabili mio padre mi diede un consiglio che non ho mai smesso di considerare”. – Il Grande Gatsby, F. Scott Fitzgerald
- “Indossavo completo nero e camicia bianca, cravatta nera e scarpe nere, lucidate e scintillanti. Vestiti che di norma mi metterebbero a disagio, come se fossi dentro una divisa rubata o cercassi di fingermi adulto. Quel giorno, però, mi davano conforto. Indossavo i vestiti giusti per una triste giornata”. – L’oceano in fondo al sentiero, Neil Gaiman
5. “Ci sono alcuni uomini che entrano nella vita delle donne e la rovinano per sempre”. – Tutto per denaro, Janet Evanovich
6. “Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce”. – Il vecchio e il mare, Ernest Hemingway
7. “L’uomo che ha meno di tre anni da vivere ha la sua mano sinistra sulla Bibbia”. – Killing Kennedy Washington a Dallas, la fine del sogno americano, Bill O’Reilly e Martin Dugard
8. “Lavorare al reparto guanti di Neiman’s significa vendere una merce che ormai non compra più nessuno”. – Shopgirl, Steve Martin
9. “La mia dolorosa esperienza mi lasciò triste e depresso”. – Vita di Pi, Yann Martel
10. “«E’ il tuo cuore» dice il gastroenterologo dopo avermi effettuato un’endoscopia”. – A cuore aperto, Elei Wiesel