Alle prime ore di questa mattina, un’imponente operazione condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Catania ha portato all’arresto di 18 persone accusate di far parte di un’organizzazione mafiosa legata alla famiglia Mazzei. Già nel 2024 un’importante operazione aveva colpito il clan.
Oggi, l’’operazione, denominata “Saracena”, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catania e ha visto l’impiego di oltre 200 militari impegnati su vasta scala nei territori di Bronte, Maniace, Maletto e nelle zone limitrofe.
Le accuse e le attività criminali del clan
Le persone arrestate sono accusate di reati gravissimi, tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno evidenziato come il clan Mazzei gestisse in maniera capillare il territorio, imponendo il pizzo agli imprenditori locali e controllando il mercato della droga con modalità tipiche della criminalità organizzata. Tutte le accuse sono aggravate dal metodo mafioso, con l’obiettivo di rafforzare il sodalizio criminale e mantenere il controllo sulle attività illecite nel Catanese.
Chi sono i Mazzei?
La famiglia Mazzei, conosciuta anche con il soprannome di “I Carcagnusi“, è una storica cosca mafiosa catanese affiliata a Cosa Nostra. Il clan ha avuto un ruolo di primo piano nella gestione delle attività criminali in Sicilia orientale, intrecciando rapporti con altre organizzazioni mafiose e consolidando il proprio potere attraverso estorsioni e traffici illeciti. Sin dagli anni ’90, i Mazzei hanno rappresentato un punto di riferimento per la mafia etnea, operando in vari settori, tra cui il traffico di stupefacenti e il racket. L’operazione “Saracena” si inserisce in un quadro più ampio di contrasto alla criminalità organizzata, cercando di indebolire definitivamente la struttura del clan.
Il significato dell’operazione “Saracena”
L’indagine che ha portato agli arresti odierni è stata frutto di un lungo lavoro investigativo condotto dal Nucleo Operativo della Compagnia di Randazzo. L’obiettivo era individuare gli elementi di vertice del clan Mazzei e smantellarne le attività criminali sul territorio. Con l’operazione “Saracena“, gli inquirenti hanno raccolto prove decisive che hanno permesso di far emergere il ruolo chiave del clan nella gestione del racket e del traffico di droga. Il nome dell’operazione richiama simbolicamente la necessità di liberare il territorio da un’influenza mafiosa radicata da anni.
Le reazioni delle autorità
L’operazione è stata accolta con soddisfazione dalle autorità locali e dalle forze dell’ordine, che hanno sottolineato l’importanza di colpire duramente le organizzazioni criminali per restituire sicurezza ai cittadini. Le istituzioni hanno ribadito l’impegno costante nella lotta alla mafia, evidenziando come operazioni di questo tipo siano fondamentali per ristabilire la legalità e proteggere le comunità locali.
Con i recenti arresti, la rete mafiosa dei Mazzei subisce un duro colpo, ma la battaglia contro la criminalità organizzata non si ferma. Le indagini proseguiranno per individuare altri membri e collaboratori del clan, garantendo che la giustizia faccia il suo corso e che le comunità locali possano vivere in maggiore sicurezza.