Scienze Formazione

UNICT – Chi è il nuovo direttore del dipartimento di Scienze della Formazione

Unico candidato alla carica di direttore del dipartimento di Scienze della Formazione, con 44 voti su 45 votanti, la professoressa Rosa Loredana Cardullo viene eletta per subentrare al professor Santo Di Nuovo.

È con 44 preferenze su 45 votanti che la professoressa Rosa Loredana Cardullo, ordinario di Storia della Filosofia antica, è stata eletta nuovo direttore del dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania. La docente subentrerà al professor Santo Di Nuovo a partire da giorno 1 novembre, per restare in carica fino al 2022.

Il suo programma, spiega il neo-eletto direttore, “può essere sintetizzato in una serie di parole-chiave: qualità, attenzione, cura, ascolto, condivisione, solidarietà, rispetto, unione, coesione, collaborazione, equilibrio”.

“Ciò vuol dire – continua la prof.ssa Cardullo –  che vorrei lavorare assieme a tutti i colleghi e al personale tecnico-amministrativo che ci coadiuva con professionalità con l’obiettivo di far crescere ancora di più, in quantità e qualità, il nostro dipartimento e di colmare quelle lacune che ancora ci impediscono di presentarci a testa alta all’incontro con la Commissione di Esperti di Valutazione dell’Anvur prevista per il 2020. Il tutto in uno spirito di collaborazione onesta e intensa, dialettica e dialogica, evitando il più possibile conflitti e contrasti, che sarebbero solo di nocumento all’istituzione e ne restituirebbero all’esterno un’immagine di debolezza e di fragilità”.

“Credo in primo luogo – conclude la docente – che il dipartimento debba tendere a consolidare nei prossimi anni quel ruolo pilota nella formazione che già, con l’esperienza dei corsi di Formazione iniziale e tirocinio (Fit) quest’anno e con quella della cosiddetta “area comune” di Sissis e del Tirocinio formativo attivo (Tfa) qualche anno fa, gli è stato riconosciuto dall’Ateneo e ne ha reso l’apporto fondamentale. Dobbiamo lavorare, quindi, per rafforzarci e qualificarci sempre più, nella ricerca, nella didattica e nell’offerta al territorio”.