Ennesima sconfitta quella che vede protagonista la Sicilia, con i suoi due aeroporti principali โFontanarossaโ di Catania e โPunta Raisiโ di Palermo.
Insieme al resto del Meridione, le due cittร hanno subito la decisione presa dalla compagnia di bandiera Alitalia di โtagliareโ ben sette rotte su nove, a partire dal 1ยฐ ottobre, nonostante esse registrassero elevati coefficienti di riempimento nei voli. Continuano a rimanere operativi soltanto le tratte dirette a Roma e a Milano, mentre a livello internazionale lโunica superstite รจ la capitale inglese. La chiusura di Air One presso la provincia etnea e presso il capoluogo siciliano ha infatti comportato la soppressione dei voli per Amsterdam, Berlino, Dusseldorf, Monaco, Mosca, Parigi e Praga; รจ toccato anche alle destinazioni nazionali, quali Bologna, Torino, Venezia e Verona.
I vettori che continuano a garantire un collegamento aereo tra il Sud e il Nord Italia, nonchรฉ con il resto dellโEuropa, sono la compagnia irlandese low cost Ryanair e la spagnola Volotea, a seconda della cittร settentrionale che si desidera raggiungere. Lโunica a collegare lโisola con la cittร di Bologna รจ Ryanair, mentre รจ possibile scegliere tra questโultima e Volotea se la destinazione รจ Venezia; infine un solo aereo al giorno รจ diretto a Verona, sia con Ryanair che con Volotea.
Ma non รจ finita qui. Essendo rimaste le uniche in territorio meridionale, insieme alla possibilitร di scegliere un unico orario giornaliero, due se si รจ piรน fortunati, sarร conseguenza quasi inevitabile lโaumento del prezzo dei biglietti aerei, dal momento che la precedente situazione di concorrenza viene praticamente azzerata e a breve esse potranno operare in un regime di quasi monopolio.
Come anticipato da CTzen, รจ giร possibile notare la differenza collegandosi sul portale Edreams e inserendo una data anteriore al 1ยฐ ottobre e unโaltra successiva: venerdรฌ 26 settembre, in cui ancora opera la compagnia nazionale, sul motore di ricerca sono presenti ben cinque orari diversi per raggiungere Bologna e il relativo prezzo si aggira intorno ai 67 euro; soltanto una settimana dopo, per dirigersi presso il medesimo capoluogo emiliano, la cifra raddoppia a 136 euro; lo stesso vale per Torino, per il quale si passa dagli 86 euro dellโultima settimana di settembre ai 135 euro ad ottobre. I collegamenti con il Veneto non mostrano invece differenze significative: un biglietto per Venezia costa 62 euro il 3 ottobre, 28 euro il 7 novembre. Invece per raggiungere Verona il prezzo รจ pari rispettivamente a 52 e 72 euro. Rimane sempre lโalternativa di optare ugualmente per Alitalia e fare scalo a Roma o a Milano, perdendo perรฒ dalle tre alle nove ore in aeroporto per la coincidenza successiva.
Fino al 30 settembre, verso le cittร del Nord Italia, รจ possibile usufruire dei voli operati da Air One e Alitalia, con una vasta scelta in termini non solo di prezzi, ma anche di orari disponibili: gli aerei giornalieri diretti a Torino e Bologna sono ben cinque, quelli per Venezia addirittura sette, mentre tre sono riservati alla cittร di Romeo e Giulietta. A distanza di una sola settimana si passa a un unico volo al giorno per il capoluogo piemontese e per quello emiliano e a due voli giornalieri per le due cittร venete, con evidenti disagi per coloro che saranno costretti ad adattarsi agli orari fissati. รย questo il desolante quadro che emerge. Bisognerร attendere per capire se la compagnia irlandese intende approfittare delle fortuite circostanze oppure continuerร a mantenere su una fascia medio-bassa i propri prezzi. Nel frattempo il vettore spagnolo ha giร annunciato lโaumento dellโofferta per supplire alle rotte dismesse da Air One. Non mancano le previsioni ottimistiche, come quelle dellโeconomista Andrea Giuricin, il quale ritiene che presto nuove compagnie low cost prenderanno il posto di Alitalia.
รย stato critico a riguardo il sindaco di Catania, Enzo Bianco, che ricorda come ยซla pessima situazione delle ferrovie nel Sud rende ancor piรน grave la decisione dellโex compagnia di bandieraยป. Infatti, essendo un dato di fatto la mancanza di un adeguato sistema ferroviario e autostradale idoneo a collegare il Meridione con il resto del Paese, la Sicilia rischia di vedere diminuito il proprio afflusso turistico, fondata speranza di ripresa che tenga distante il fantasma della desertificazione economica.