Rieccoci qua. E’ il vostro Val Derrama che scrive. Oggi andiamo alla scoperta del girone B inizialmente composto da Spagna, Olanda, Cile, Australia e Città del Vaticano: quest’ultima squalificata dal campionato del mondo al fotofinish a causa delle divise da guardia svizzera giudicate palesemente irregolari dalla Fifa. Ergo le squadre son rimaste quattro.
La Spagna, campione del mondo, d’Europa e dell’Universo in carica, temutissima soprattutto per il suo allenatore: Maurizio Costanzo. lnfatti, il noto presentatore tv, guida le Furie Rosse sotto il falso nome di Vicente Del Bosque. La sua ricetta vincente? Il Tuka Tuka, personale visione della ben più famosa tattica del Tiki Taka. L’infallibile Tuka Tuka garantisce un gioco spetttacolare ed armonioso; e prevede, per Torres e compagni, un’esultanza con balletto sensuale sulla musica della Carrà e un’esterna con la tronista di turno nella versione spagnola di Uomini e Donne (Hombres y Mujeres) in caso di vittoria. Il tutto col consenso di Maria Des Felipes, audace moglie di Del Bosque e massaggiatrice del team.
Nello stesso raggruppamento, ecco l’Olanda vicecampione in carica. Una squadra composta da vecchie mummie e bambini, un mix di reumatismi e borotalco che può far davvero male. Con i gollonzi culoni di Klaas-Jan Huntelaar, l’olandese col nome da nazista, e i calci sui denti di De Jong, reduce del Vietnam, gli arancioni cercheranno di replicare l’ottimo risultato del mondiale passato. Curiosa anche la difesa scannapecore che potrebbe essere formata da Veltman, Vlaar, Verhaegh e De Vrij: li chiamano V per Vendetta, cambiando l’ordine delle V il risultato non cambia. I giocatori orange hanno poi la strana peculiarità di scendere in campo con palpebre cadenti e sorrisi da ebeti; alla domanda sul perché di questo ambiguo atteggiamento, pensate alla vostra gitarella ad Amsterdam per visitare i musei…
E passiamo poi al Cile, possibile outsider delle due grandi europee. E’ una nazionale giovane, ambiziosa, ma talmente ambiziosa che porrà le sue speranze su un uomo col nome di un bagnoschiuma: Arturo Vidal, centrocampista della Juventus e incubo peggiore dei parrucchieri. L’acconciatura di Vidal è molto simile a quelle proiezioni ortogonali che tracciavo sui fogli A2 della Fabriano nell’ora di educazione tecnica, linee del compasso comprese. Un’opera d’arte ignobile volta a confondere gli sguardi degli avversari e rincretinirli più del dovuto: una tattica beffarda che potrebbe agevolare l’altra stellina cilena, il nanetto Alexis Sanchez, dal basso della sua bassezza. Da tenere d’occhio: Eugenio Mena, professione falegname e difensore. Non so chi sia, ma ha il cognome di uno che a casa custodisce un’intera bigiotteria di ossa-trofeo frantumate.
Infine eccoci all’Australia. Con un girone così mi chiedo il motivo per il quale questa nazionale partirà per il Brasile, anziché fare la corsa coi sacchi contro i canguri. Vittima sacrificale predestinata, punterà nell’incutere tenerezza con faccette da koala per evitare valanghe di goal. Curiosando tra i convocati troviamo un tale Massimo Luongo, un James Troisi e il giocatore più rappresentativo, Mark Bresciano; tutti di chiarissime origini polinesiane. Sembra quasi la formazione dell’Isola di Capri.
A domani per il Girone C.
Joga Malinho!