La guarda di finanza provinciale di Catania ha confiscato oltre 20 milioni di beni ad un noto imprenditore a seguito della sentenza definitiva che prevede la reclusione per cinque anni e sei mesi e il sequestro del patrimonio illecitamente acquisito. La confisca riguarda cinque società commerciali e due ditte nel settore dei prodotti petroliferi, nonché denaro contante ed orologi preziosi.
L’uomo, Sergio Leonardi, era stato condannato per associazione a delinquere, frode fiscale, sottrazione al pagamento e all’accertamento delle accise, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, occultamento e distruzione delle scritture contabili, falsità commessa dal privato in atto pubblico e autoriciclaggio. L’imprenditore agiva per conto del clan mafioso di Santo Mazzei, soprannominato i “Carcagnusi”. Tuttavia, si pensa che abbia iniziato la sua carriera nella criminalità grazie ad un altro clan, quello degli Sciuto-Tigna.
Probabilmente Leonardi ha collaborato con il clan Mazzei dopo l’arresto del boss Biagio Sciuto, occupandosi principalmente di prodotti petroliferi di contrabbando. Leonardi si occupava anche dei rapporti con altre organizzazioni criminose in Italia e all’estero, riuscendo così a creare una vera e propria rete criminale. Nel complesso, il gasolio consumato in frode è risultato pari a 7 milioni di litri, al quale è corrisposta un’evasione di accisa di oltre 4 milioni di euro e di iva per quasi 2 milioni.
Le indagini per l’arresto sono state svolte dalla guardia di finanza catanese e dai carabinieri del comando provinciale. L’inchiesta era partita già nel gennaio 2020 grazie all’operazione “Vento di scirocco”, coinvolgendo altri 22 indagati. Il patrimonio illegalmente acquisito sarà ora affidato all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati.