Bonus 150 euro, docenti e ATA: quali sono le principali novità per le varie categorie del personale scolastico in merito a questo bonus statale? I docenti e i lavoratori appartenenti alle categorie del personale ATA sono molti in Italia e per questo motivo c’è grande attesa in merito alle informazioni per questo beneficio economico concesso dallo Stato. Ecco quindi tutte le principali informazioni riguardo il bonus 150 euro, docenti e ATA.
Bonus 150 euro: cos’è
Il bonus 150 euro è un contributo economico statale che è stato messo in campo dal Governo uscente tramite un decreto. Infatti, l’origine del bonus è riscontrabile nel cosiddetto Decreto Aiuti Ter che, tra le varie proposte, prevede anche il bonus da 150 euro.
È fondamentale ricordare che si tratta di un contributo “una tantum”, vale a dire che può essere erogato una sola volta. Inoltre, come è possibile evincere dal suo stesso nome, il valore del beneficio è pari a 150 euro.
150 euro, bonus docenti: requisiti
Tra i requisiti del bonus 150 euro docenti e ATA uno fra tutti è fondamentale: si tratta del tetto massimo di ISEE che per i richiedenti. Nel caso di questo beneficio, il reddito non può superare i 20mila euro lordi annui. Tuttavia, è anche fondamentale appartenere a specifiche categorie di lavoratori, elencate di seguito:
- pensionati;
- lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo;
- collaboratori sportivi;
- lavoratori dipendenti pubblici e privati;
- percettori del RdC;
- lavoratori domestici;
- dottorandi e assegnisti di ricerca;
- titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
- incaricati di vendite a domicilio;
- disoccupati percettori di NASpI, DIS-COLL e disoccupazione agricola;
- lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Bonus 150 euro: docenti precari
Considerando l’erogazione del bonus 150 euro docenti e ATA anche ai lavoratori stagionali, è possibile che il beneficio sia rivolto dall’INPS anche ai docenti precari. Infatti, lo stesso accadde per il bonus 200 euro, il quale tuttavia, prevedeva un ISEE dal tetto massimo pari a 35mila euro.