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Green pass lavoro: probabilmente si tratta dell’argomento centrale degli ultimi mesi. Recentemente non sono mancati confronti a riguardo, piรน o meno duri. Questo perchรฉ il graduale ampliamento della richiesta della certificazione verde adesso tocca il mondo del lavoro. Infatti, secondo l’ultimo DPCM del Governo, a partire dal 15 ottobre sarร necessario esibire il certificato per poter accedere al posto di lavoro, sia esso pubblico o privato.
In vista della messa in atto del decreto, il Governo ha rilasciato le usuali FAQ per risolvere i dubbi in merito alle nuove regole. Ecco quindi i principali chiarimenti forniti da Palazzo Chigi in merito alla questione.
Green pass lavoro: i controlli
A partire da venerdรฌ 15 ottobre il possesso della certificazione verde sarร necessario per poter accedere ai luoghi di lavoro. A tal proposito, รจ necessario effettuare gli opportuni controlli e le nuova FAQ chiariscono che sarร ogni singola azienda ad organizzare le verifiche.
Per quanto riguarda le linee guida, il Governo ha specificato che i controlli possono essere effettuati giornalmente a campione.
Inoltre, i controlli vanno effettuati al momento dellโingresso al luogo di lavoro, evitando ritardi e assembramenti nelle aree di accesso. Tuttavia, resta fondamentale verificare almeno il 20% dei lavoratori e variando i soggetti a rotazione, in modo da assicurare un controllo equo su tutti i dipendenti.
Infine, i controlli potranno essere effettuati sia con lโapp โVerificaC19โ che attraverso altre modalitร , ovvero:
- lโintegrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura;
- lโinterazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze, ;
- per i datori di lavoro con piรน di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, lโinterazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC;
- per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in piรน sedi fisiche, una interoperabilitร applicativa, in modalitร asincrona, tra i sistemi informativi di gestione del personale del, e la Piattaforma nazionale-DGC.
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I rischi e le sanzioni
Per quanto riguarda i provvedimenti in cui puรฒ incorrere un dipendente sprovvisto di Green pass, si esplicita che questo sarร considerato assente ingiustificato, e perderร il diritto allo stipendio finchรฉ non presenterร la certificazione verde. Ma lo stop alla retribuzione non รจ lโunica sanzione: infatti, i giorni di assenza ingiustificata non varranno per il conteggio delle ferie nรฉ per il calcolo dellโanzianitร di servizio.
Inoltre, sono previste sanzioni anche per il datore di lavoro che non controlla il possesso del certificato verde ai suoi dipendenti. Infatti, in casi simili la legge prevede una sanzione amministrativa tra i 400 e i 1000 euro per il datore di lavoro.
Certificazione verde lavoro: le esenzioni
Chiaramente, sono esentati dall’obbligo di certificazione verde i lavoratori che, per comprovati motivi di salute, non possono vaccinarsi. Tuttavia, questi ultimi dovranno esibire lโopportuna documentazione richiesta dal caso e il certificato con il QR code in corso di predisposizione.
Inoltre, ma solo temporaneamente, sono esenti dai controlli anche coloro che sono in attesa di rilascio o aggiornamento del green pass, previa presentazione della necessaria documentazione.
Infine, nelle FAQ del Governo, si fa riferimento anche a tassisti, conducenti NCC, parrucchieri ed estetisti. Infatti, i clienti non sono tenuti a chiedere il green pass a queste categorie di lavoratori. Tuttavia, il titolare di lavoro deve controllare il green pass dei loro dipendenti anche per queste categorie.