Si attende una pioggia di ricorsi per presunte irregolarità al test nazionale di medicina di quest’anno. Le graduatorie sono state pubblicate di recente con qualche difficoltà, e da subito sono sorti problemi che fanno temere per un’impennata dei ricorsi, che saranno circa il 10% in più rispetto al 2019. Sarebbe una vera catastrofe, che fa temere per il tilt del sistema e forse per la compromissione degli studi per molti ragazzi.
Gli atenei che sono interessati dal fenomeno sono 35 distribuiti in oltre 48 università. La maggior parte dei ricorsi si registra al Sud (+7% delle segnalazioni). Di questi, Napoli, Lecce, Potenza, Reggio Calabria sono le città con gli atenei dove sono state registrate più irregolarità. I casi segnalati avrebbero riguardato il ritrovamento di plichi aperti, suggerimenti, ritardi, sforamenti dei tempi e presenza di device digitali utili per cercare le soluzioni. Da Reggio Calabria sono sarebbero arrivate poi segnalazioni riguardo la presenza di microfoni e telecamere.
Cosa molto grave sarebbe inoltre il mancato rispetto delle norme anti-Covid: poca attenzione alle distanze di sicurezza e assenza di strumenti di protezione individuali. “Un gran pasticcio – ha commentato Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, network legale per le professioni sanitarie –. Come se già non bastasse il già controverso sistema dei ‘test a crocette’, i candidati si sono trovati a rispondere a domande assurde se consideriamo che lo scopo era quello di selezionare i più meritevoli. Che importanza ha per un aspirante medico conoscere ‘Il Signore degli Anelli’? E poi altri quesiti erano molto simili a quelli del test d’ingresso alla Facoltà di Veterinaria che si è tenuto qualche giorno prima”.
Proprio questi fatti avrebbero determinato l’aumento del numero di segnalazioni: “Siamo stati subissati da segnalazioni di irregolarità da ogni parte d’Italia – spiega Tortorella –. Non è un fenomeno nuovo, ormai sono anni che si verifichino irregolarità di ogni tipo. Questa è solo la punta dell’iceberg di un sistema che va cambiato nelle fondamenta perché non è in grado di decidere la classe medica del futuro in maniera meritocratica”.
I problemi non sono mancati anche al momento della pubblicazione delle graduatorie. Si è verificata una certa confusione nei codici: molti studenti hanno segnalato incongruenze tra i codici anagrafici e i rispettivi test. “Per questo da 20 anni ci mettiamo dalla parte degli studenti penalizzati da un sistema che ogni volta, puntualmente, rivela le sue falle”, continua Tortorella, e conclude asserendo: “Grazie ai nostri ricorsi migliaia di loro si sono potuti immatricolare ed hanno potuto coronare il sogno di indossare il camice bianco ed eccellere in Italia e nel mondo”.
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