La Villa Bellini รจ un vero punto di riferimento per ogni catanese. Polmone verde della cittร e luogo dโinteresse storico oltre che naturalistico, essa affascina turisti e abitanti per i suoi colori, la varietร delle specie floreali che ospita e per i suoi vialetti sereni. Qui si puรฒ andare per allenarsi, leggere un libro immersi nel verde o semplicemente fare una lunga passeggiata. Malgrado nel tempo abbia subito sorti alterne, versando in qualche periodo anche in stato dโabbandono, resta il parco pubblico per eccellenza di Catania e luogo dโincontro. Al giardino Bellini รจ, inoltre, legata la leggenda dellโeccentrica Billonia, una popolana di umili origini conosciuta come la fioraia della โVillaโ.
La leggenda di Billonia: la graziosa popolana vestita di lustrini
Lโappellativo โbilloniaโ era piuttosto comune nel dialetto siciliano di qualche decennio fa e veniva usato per indicare una donna agghindata a festa, dallโabbigliamento appariscente e spigliata di carattere. Fu proprio per queste caratteristiche che a una fanciulla catanese, vissuta tra la fine dellโOttocento e lโinizio del Novecento, fu affibbiato proprio il nome di Billonia.
Si narra, infatti, che fosse una popolana che portava con grande orgoglio questโappellativo ed era conosciuta da tutti gli abitanti di Catania del tempo. La ragazza spiccava immediatamente per il suo abbigliamento colorato e per i lustrini dorati che era solita indossare sulla camicetta. Sebbene fosse molto minuta e di origini umilissime, il suo aspetto era tuttโaltro che anonimo e anzi poteva vantare un viso grazioso ed elegante.
La vita, perรฒ, non era stata affatto generosa con la giovane, che insieme alla madre viveva in condizioni di assoluta povertร . Le due donne trascorrevano quasi tutte le loro giornate appostate sui gradini della chiesa di San Biagio in piazza Stesicoro, mentre la sera si recavano davanti agli ingressi dei teatri, sperando in una ricompensa da parte degli spettatori uscenti.
La leggenda di Billonia, conosciuta come la fioraia della โVillaโ
Billonia, comunque, era conosciuta da tutti non come una mendicante, ma come la fioraia della Villa. Era solita, infatti, andare a raccogliere margherite e fiori colorati al Giardino Bellini per poi rivenderli ai passanti di via Etnea. Con i suoi lustrini e i suoi nastri colorati, che in ogni modo cercavano di celare una straziante povertร , vendeva i suoi boccioli per pochi spiccioli e qualche volta li regalava agli innamorati che incontrava per strada.
Gli stenti, tuttavia, cominciarono col tempo a lasciare tracce e il suo bel visino aggraziato divenne quasi irriconoscibile, al punto che non si era piรน in grado di distinguere Billonia dalla madre. Ma la sorte beffarda non era ancora paga e la fanciulla dovette presto affrontare anche la morte della madre, restando del tutto sola.
La leggenda di Billonia: lo scoppio della guerra e la fine di unโepoca dorata
Di lรฌ a breve lโEuropa si apprestรฒ ad affrontare il Primo Conflitto Mondiale e anche Catania dovette dire addio a quellโatmosfera dorata di serenitร . Oramai nessuno comprava piรน i fiori di Billonia e una tetra ansia prese il posto dellโallegria e delle giornate spensierate di un tempo. Come trasportata da quel clima di tristezza e solitudine, anche la povera fioraia della Villa cominciรฒ a perdere lโentusiasmo di vivere.
Non si sa con certezza quali furono le sorti di Billonia. Alcune versioni tramandate oralmente narrano che la giovane fu ricoverata in un sanatorio, luogo nel quale morรฌ nel 1920. Altre varianti, invece, parlerebbero di un fratello emigrato in Argentina e diventato un ricco possidente. Questโultimo, tornato a Catania per riprendersi la sorella, lโavrebbe poi condotta con sรฉ e si sarebbe preso cura della sfortunata Billonia, la quale finalmente non fu piรน sola e potรฉ vivere una serena esistenza lontana dalla miseria e dalla fame.