Un parcheggiatore abusivo a Catania ha minacciato un turista ungherese che si era rifiutato di pagargli cinque euro per parcheggiare l’auto su una strada pubblica. Mescolando il dialetto locale con un inglese approssimativo, gli ha urlato: “no money? Io rompere macchina…”, accompagnando le parole con gesti minacciosi, colpendo con forza il veicolo a noleggio della vittima, come per indicare che avrebbe potuto danneggiarlo.
Le prime ricostruzioni
Immediatamente, i poliziotti si sono accostati per capire cosa stesse succedendo, notando i due uomini impegnati in un’animata discussione in strada, a ridosso dell’auto in sosta. Gli agenti hanno immediatamente identificato l’uomo di 40 anni che stava minacciando il turista, è risultato già noto alle forze dell’ordine, in passato infatti aveva già ricevuto numerose sanzioni, sempre legate all’attività di parcheggiatore abusivo.
Dalle verifiche effettuate è emerso che l’uomo era già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentarsi periodicamente alla Polizia, in relazione a diversi reati contro il patrimonio. Il malcapitato turista, dimostrando grande senso civico, ha raccontato agli agenti di aver iniziato a ricevere insulti e minacce non appena aveva parcheggiato l’auto in una zona pubblica dove il parcheggio è gratuito, rifiutando tutte le richieste di denaro avanzate dall’uomo.
L’arresto del parcheggiatore
Il parcheggiatore è stato sottoposto a perquisizione, durante la quale è stato trovato in possesso di uno smartphone di ultima generazione, privo della scheda SIM, nascosto in una tasca dei pantaloni. L’assenza della SIM ha insospettito gli agenti, che hanno avviato subito un’indagine, scoprendo che il telefono era stato rubato pochi giorni prima da un’auto parcheggiata. Lo smartphone è stato restituito al legittimo proprietario, il quale ha espresso grande sorpresa per il ritrovamento inatteso.
In seguito al comportamento del parcheggiatore abusivo, gli agenti lo hanno arrestato con l’accusa di tentata estorsione e denunciato per ricettazione in relazione al possesso del telefono rubato. L’uomo è stato poi trasferito in carcere, in attesa dell’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari (GIP).