Novità sul fronte del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fatto sapere che sono in fase di valutazione “modelli antimafia più severi e rigorosi”. La comunicazione è giunta in seguito a un intervento del Quirinale, volto a fare chiarezza sulla rimozione della norma sui controlli antimafia, inizialmente prevista nel decreto legge Infrastrutture approvato dal Consiglio dei ministri.
La nota del Quirinale
“L’esperienza dei controlli straordinari antimafia efficacemente sperimentati per Expo Milano e poi messi in campo per eventi quali le Olimpiadi Milano-Cortina o la ricostruzione del sisma si conferma assolutamente positiva. Da una parte, si punta a un rafforzamento dei controlli già previsti a livello locale, dall’altra parte si integra il sistema di monitoraggio con professionalità altamente specializzate, potenziandone quindi l’efficienza anche sul piano dei tempi. Modelli simili sono attivi proprio in Calabria per la ricostruzione di quattro ospedali per un valore complessivo di 1,7 miliardi di euro”, recita la nota.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infine precisato che, sebbene il ponte sullo Stretto presenti tempistiche di realizzazione differenti rispetto ad altri progetti citati, la complessità dell’opera richiede un monitoraggio costante e specifico. Una sorveglianza efficace può essere garantita solo da una struttura già attiva e dotata di elevate competenze in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose.
Maggiore trasparenza e controllo
L’interlocuzione con il Quirinale è diretta. Il decreto” Infrastrutture “comincerà il suo percorso nei prossimi giorni, e il mio obiettivo è quello che ci sia rigore assoluto. Il Parlamento troverà la formula per garantire che ci sia la trasparenza e il controllo. E’ la prima volta che c’è una opera indagata prima che inizi”, questo quanto dichiarato dal ministro Matteo Salvini intervenendo dal palco del Festival dell’economia di Trento.
Ad intervenire anche il il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Blindare il Ponte sullo Stretto di Messina da interessi criminali!”. Secondo il ministro, proprio perché si tratta di un’opera particolarmente complessa e impegnativa, sarà fondamentale che il governo mantenga una linea dura e rigorosa, senza alcuna tolleranza verso eventuali tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata nei lavori di realizzazione.