Il 4 febbraio, Catania si sveglia con il fervore della sua festa più grande. Un evento che affonda le radici nella devozione secolare e che ogni anno riunisce la città in un unico cammino di fede: il giro esterno della reliquia di Sant’Agata. Questo pellegrinaggio, che si svolge tra le strade della città, non è solo un atto religioso, ma anche una manifestazione di identità e appartenenza, che attraversa i luoghi più significativi legati al martirio della Santa.
L’Inizio in Piazza Duomo
La giornata inizia alle 7:00, quando, in Piazza Duomo, Mons. Barbaro Scionti, parroco della Basilica Cattedrale, dà ufficialmente il via alla processione. Con lui ci sono i devoti, che si preparano a portare in giro per la città le sacre reliquie di Sant’Agata. Il fercolo, con la reliquia della santa, viene sollevato da corde bianche mentre la folla si raccoglie in preghiera, pronta a seguirlo nel lungo percorso.
Davanti all’Icona della Madonna della Lettera, l’Arcivescovo di Catania, Sua Eccellenza, offre un cero alla Santa Patrona, un gesto simbolico che segna l’inizio di una giornata ricca di emozioni e significato spirituale.
I Luoghi del Martirio
La processione parte da Porta Uzeda, una delle porte storiche della città, e percorre le vie di Catania, attraversando i luoghi che hanno segnato la vita e il martirio di Sant’Agata. Il corteo si snoda lungo via Calì, una strada che si inserisce nel cuore pulsante della città, e prosegue attraverso piazza Cutelli, con il suo porticato che abbraccia la processione. Da lì, la strada si apre verso via Vittorio Emanuele, una delle arterie principali di Catania, che collega i fedeli verso piazza dei Martiri, dove i disabili rendono omaggio alla Santa in segno di partecipazione e devozione.
Il cammino prosegue attraverso via VI Aprile, una strada che risuona di memoria storica, e arriva a piazza Iolanda, dove i devoti si fermano per una riflessione spirituale guidata dal Rev.do P. Francesco La Vecchia OP, Priore dei Domenicani di Catania.
Luoghi di riflessione e preghiera
La processione continua il suo cammino attraverso via Umberto, una delle strade più vivaci di Catania, e scende verso Grotte Bianche. In piazza Carlo Alberto, il corteo si ferma per un momento di preghiera, prima di dirigersi verso il Santuario della SS. Annunziata al Carmine. Qui, i Padri Carmelitani rendono omaggio alla Santa, e il Parroco, P. Antonino Mascali O.C., invita i fedeli a riflettere sul significato del martirio e della fede.
Lungo il percorso, la processione arriva finalmente a piazza Stesicoro, uno dei luoghi più rappresentativi di Catania, dove l’Arcivescovo si rivolge ai fedeli con il tradizionale messaggio alla città. È un momento di grande intensità spirituale, in cui la comunità cristiana rinnova le promesse battesimali, riaffermando la propria fede e l’identità di catanese devoto.
Si ricordano anche le Sante messe in Cattedrale.
La salita dei Cappuccini
La salita dei Cappuccini e l’arrivo in piazza San Domenico segnano un altro importante momento del pellegrinaggio, dove le Sacre Reliquie vengono accolte dalla Chiesa di Sant’Agata la Vetere. Qui, si celebra la liturgia dei Primi Vespri della Solennità di Sant’Agata, presieduti da Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Favale, Vescovo di Conversano, con la partecipazione della comunità del Seminario interdiocesano che anima la preghiera. La salita dei Cappuccini, qualche decennio fa si faceva con passo molto veloce, ma in seguito a diversi incidenti, si fa a passo d‘uomo.
Dopo aver attraversato la salita, si raggiungono tre luoghi molto importanti: la chiesa di Sant‘Agata alla fornace, che ricorda i luoghi nel quale Agata fu martirizzata, il santo carcere e la chiesa di Sant‘Agata la Vetere; che fu il luogo in cui venne sepolto il corpo di Agata per un periodo di tempo e anche prima la Cattedrale di Catania.
Ma la processione non è ancora finita. I devoti, accompagnati dalla reliquia della Santa, continuano il loro cammino, passando per via Plebiscito, una delle strade più importanti di Catania, e poi attraversando via Vittorio Emanuele fino a piazza Risorgimento. Qui, i fedeli si fermano per un’altra riflessione spirituale, prima di proseguire verso via Aurora e piazza Palestro, dove il Rev.do Sac. Rosario Mazzola, parroco al Sacro Cuore al Fortino e Vicario foraneo, guida la preghiera.
Il Ritorno a Piazza Duomo
Infine, la processione riprende il suo cammino per via Garibaldi e ritorna verso via Plebiscito, per poi proseguire lungo via Dusmet e fare il suo ingresso trionfale in Piazza Duomo, da Porta Uzeda, dove il fercolo torna al suo punto di partenza. È un ritorno che segna la conclusione di una lunga giornata di devozione, ma anche l’inizio di una rinnovata forza spirituale per la città intera.
La processione delle reliquie di Sant’Agata non è solo un rito religioso, ma un pellegrinaggio che attraversa il cuore di Catania, unendo tutti i suoi abitanti in una celebrazione di fede, storia e identità. Concludendo il giro esterno, la città si stringe ancora una volta attorno alla sua patrona, rinnovando l’amore e la devozione che da secoli la uniscono a Sant’Agata.
Il grido dei devoti
Non si può parlare del giro esterno senza fare riferimento al canto e agli slogan che risuonano nelle strade. Ogni angolo, ogni vicolo, ogni piazza è attraversato dal grido dei devoti, che ripetono con passione e devozione: “e chiamàmula cu ‘razzia e cu cori, pi sant’Àjituzza beḍḍa, ca sta niscennu, Cittatini!” Un grido che si alza dal cuore dei catanesi e si diffonde nell’aria come una preghiera collettiva, un richiamo a celebrare la Santa che rappresenta non solo la protezione spirituale ma anche un’identità che unisce la città intera.
La bellezza dei fuochi del Fortino
La festa culmina con uno degli spettacoli più attesi della celebrazione: i “fuochi del Fortino“. Questi fuochi pirotecnici, che illuminano la notte catanese, sono un tributo di luce e colore a Sant’Agata. La notte tra il 4 e il 5 febbraio, dopo la mezzanotte, la città esplode in uno spettacolo pirotecnico che rappresenta l’esplosione di gioia, speranza e gratitudine dei catanesi nei confronti della loro santa.
I fuochi sono il punto culminante di una processione che dura fino a notte fonda, quando il fercolo rientra finalmente in Cattedrale, dopo aver attraversato la città, simbolicamente e spiritualmente rinnovata dalla presenza di Sant’Agata. E ogni anno, la luce dei fuochi del Fortino ci ricorda che Sant’Agata è, e sempre sarà, una guida luminosa per la città di Catania.
Un evento che unisce la città
La Festa di Sant’Agata è il cuore pulsante della città di Catania, un evento che non solo celebra la santa, ma rinnovano la comunità catanese. La processione, il grido dei devoti, i fuochi, sono tutte manifestazioni che rendono questa festa unica al mondo. In un mondo che corre veloce, la Festa di Sant’Agata è un richiamo alla memoria, un momento in cui la città si ferma, si raccoglie e si ritrova nelle radici della sua storia.