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Regioni, oggi scattano i nuovi colori: Sicilia resta arancione?

Attesissimo, come ogni venerdì, il report settimanale da parte dell'Istituto Superiore di Sanità: quali regioni cambieranno colore? In che situazione si trova la Sicilia?

Sin dall’istituzione delle tre fasce di rischio, l’Italia aspetta trepidante i fine settimana per sapere di quale colore si tingeranno le proprie regioni. Il venerdì, infatti, è dedicato ai report settimanali illustrati dall’Istituto Superiore di Sanità, dopo i quali vengono firmate le nuove ordinanze da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza.

Se nelle scorse settimane prevaleva il colore rosso – relativo alla fascia di rischio più alta, portando dunque ad un vero e proprio lockdown regionale, lo Stivale di questi tempi sta andando sempre più tingendosi d’arancione, permettendo poche ma contingentate riaperture in più.

Cosa cambierà, dunque, questa settimana? Alcune regioni, ad eccezione di cambiamenti, dovrebbero rimanere rosse, poiché i numeri non permettono l’abbassamento ad una fascia di rischio minore: Val D’Aosta, Campania, Puglia, Calabria. Vicina alla soglia di massima allerta la Sardegna, che potrebbe entrare in zona rossa. Dal rosso all’arancione, invece, passerebbero Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, infine Friuli Venezia Giulia.

La situazione siciliana

Situazione di complicato stallo, invece, per la Sicilia: l’Isola, infatti, dovrebbe riconfermarsi arancione anche per la settimana in arrivo. Ma l’andamento non è dei migliori: ieri sono stati registrati 1.287 nuovi positivi, seguendo dunque il trend in salita che ha caratterizzato l’Isola dallo scandalo sui dati truccati. Inoltre, aumentano esponenzialmente i comuni in zona rossa: con l’ultima ordinanza firmata dal governatore Musumeci, infatti, si arriva a ben 38 zone in lockdown su tutto il territorio siciliano.

Nonostante questo, alcuni altri dati si rivelano essere positivi: secondo l’ultimo monitoraggio Agenas, in Sicilia sarebbero occupati il 19% dei posti in terapia intensiva (contro il 40% rilevato in Italia), i posti ordinari occupati, invece, sarebbero il 29% (contro 44%, media rilevata a livello nazionale). Dopo la “chiusura” della città di Palermo, inoltre, la pressione sugli ospedali starebbe andando ancor di più a scendere, riportando dati più confortanti rispetto al picco rilevato nell’ultimo periodo.

Nel frattempo, l’Italia va avvicinandosi a gran passi verso il 20 aprile, data ipotizzata per riparlare di poche, selezionate riaperture; il prossimo 30 aprile, invece, andrebbero a scadere le regole del DPCM attualmente in vigore. Alcune regioni chiedono a gran voce la zona gialla: Umbria, Marche, Abruzzo, Veneto, Bolzano e Trento potrebbero registrare numeri da fascia bassa di rischio già dalla prossima settimana. Ma anche in questo caso, come sempre, l’ultima parola spetterà alla squadra tecnica dell’ISS e al Governo centrale italiano.