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Sicilia, mancano i medici: chiude un altro pronto soccorso

La cronica carenza di medici disponibili ha costretto l'Asp di Siracusa a disporre la chiusura del Pronto soccorso di Noto per carenza di medici, lasciando aperto il punto di primo soccorso ad Avola.

Nuovo caso di chiusura di un pronto soccorso, in una regione che fa i conti con i tagli al servizio sanitario da anni e che stavolta vede protagonista Noto e il suo ospedale , con la chiusura del pronto soccorso. La causa delle chiusura è dovuta alla mancanza di personale, in quanto l’attuale personale in servizio non è in grado di coprire il servizio sui due punti di Avola e Noto.

Al momento, il personale in servizio che consta di 9 dirigenti medici che operano nei due punti di primo soccorso è già in deficit e costretto a lavorare con turni extra, dato che i tentativi dell’Azienda Sanitaria di reperire nuovo personale per mobilità o tramite reclutamento personale sono risultati vani, anche per le criticità legate alle scuole di specializzazione che non prevedono un sufficiente numero di posti.

Al fine di ovviare alle emergenze, la stessa Azienda sanitaria aveva predisposto dei turni extra per il personale in servizio presso i due nosocomi pur di garantire il servizio sia a Noto che ad Avola, ma negli scorsi giorni si è avuto un ulteriore deficit a causa dei certificati di malattia presentati da cinque dei nove medici a disposizione, rendendo impossibile tenere aperti i due pronto soccorso con soli quattro medici in servizio effettivo.

È stato dunque inevitabile giungere alla decisione di chiuderne uno, e la scelta è ricaduta proprio su Noto. Rimane aperto il solo pronto soccorso di Avola, in quanto sede del Polo per acuti. Inoltre, la direzione sanitaria ha mandato le carte in tribunale per accertarsi della sospetta coincidenza che vede cinque medici sui nove totali a disposizione presentare certificati di malattia nello stesso periodo, al fine di eseguire delle verifiche e capire se siano stati commessi dei reati.

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Nel frattempo, l’Asp è in costante contatto con l’Assessore regionale alla Sanità per tentare di risolvere la situazione, intanto reclutando personale da altri reparti dello stesso nosocomio per la gestione del pronto soccorso. Come seconda opzione, inoltre, si sta provvedendo al richiamo di personale in pensione per gestire l’emergenza e assicurare il servizio.