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Medicina ad Enna: “Il numero chiuso non ha senso, piĆ¹ misure per tutelare la professione medica”

medicinaSolo un modulo online. Chi si iscriverĆ  ai corsi di Medicina e Farmacia e Professioni sanitarie, che verranno prossimamente aperti ad Enna, si troverĆ  a compilare un modulo online per iscriversi alle facoltĆ  piĆ¹ ambite dagli studenti. A quanto pare, si studierĆ  in rumeno e la laurea sarĆ  equipollente.

Il test d’ammissione non sarĆ  piĆ¹ uno scoglio per chi sceglierĆ  i nuovi corsi, nati dallaĀ collaborazione tra la fondazione ā€œProserpinaā€œ e lā€™universitĆ  ā€œDunarea de Josā€ di Galati in Romania.

Per saperne di piĆ¹ leggiĀ Arriva lā€™ufficialitĆ , ad Enna i corsi di Medicina/Farmacia e Professioni infermieristiche.

Tanti i motivi che spingono gli studenti, di Medicina e non, a criticare i nuovi corsi di studio. GiĆ  l’Unione degli universitari ha espresso il proprio dissenso, parlando di studenti discriminati nello stesso territorio.Ā 

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Adesso si esprimono sulla questione alcuni studentiĀ di Medicina, che hanno deciso di scrivere una lettera aperta, indirizzata al Presidente Mattarella, al Premier Matteo Renzi e al Miur:

“Al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella,
Al Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi,
Al MIUR

Alla luce delle ultime indiscrezioni in merito all’apertura di una succursale della facoltĆ  di medicina e chirurgia Romena ad Enna;Ā alla luce del fatto che stiamo assistendo ad un massivo rientro di medici di nazionalitĆ  italiana, laureati in facoltĆ  estere che non hanno lo sbarramento del test d’accesso.

Noi studenti di medicina e chirurgia italiani che abbiamo dovuto superare un test avendolo provato magari per piĆ¹ e piĆ¹ volte esprimiamo profonda preoccupazione per il nostro futuro professionale. Qual ĆØ il senso del numero chiuso per l’accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia in Italia se non esiste un numero programmato di colleghi laureati che dall’estero possono entrare nel mercato del lavoro italiano?

Chiediamo quindi che vengano prese delle misure che tutelino la professione medica, la qualeĀ  inevitabilmente subirĆ  un danno da questo fenomeno, sia dal punto di vista dell’impiego lavorativo che dal punto di vista qualitativo con danno nei confronti dell’utente finale: il paziente.

Chiediamo ad esempio che vi sia un numero programmato di studenti laureati all’estero che possano iscriversi agli ordini dei medici italiani, al fine di evitare che la contrazione dell’offerta formativa subita sin da quest’anno da tutti i corsi di laurea in medicina e chirurgia d’Italia possa essere vana, priva, cioĆØ, di un concreto risultato utile, e che in particolare possa andare a discapito di coloro che non hanno le possibilitĆ  economiche necessarie per studiare all’estero o in universitĆ  private straniere con sede in Italia, al fine di eludere, cosƬ, il test d’ingresso.

Ā Tommaso Piticchio (Senatore accademico dellā€™UniversitĆ  degliĀ studi di Catania)
Ermanno Vitale (Consigliere Scuola “FacoltĆ  di Medicina” eĀ Consigliere Cdl in Medicina e Chirurgia dellā€™UniversitĆ  degli studi di Catania)
Piazza Vincenzo (Consigliere Scuola “FacoltĆ  di Medicina” dellā€™UniversitĆ  degli studi di Catania)
Pennisi Giuliana (Consigliere Cdl in Medicina e Chirurgia dellā€™UniversitĆ  degli studi di Catania)
Nicotra Marco (Consigliere Cdl in Medicina e Chirurgia dellā€™UniversitĆ  degli studi di Catania)”