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“Cultura della legalità”, incontro il 25 novembre con Maria Falcone

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Martedì 25 novembre sarà una giornata per favorire la diffusione di quella che da sempre è chiamata “cultura della legalità”. Alle ore 10  infatti presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (Sala Conferenze sita in Via Gravina n 12 – Catania) si terrà  l’incontro di formazione “Per non dimenticare: sulle orme di Giovanni Falcone” promosso dall’Università degli Studi di Catania, in sinergia e con la collaborazione del Comune di Catania e della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.

Obiettivo dell’incontro è focalizzare l’attenzione sull’importanza del rispetto delle regole tra le nuove generazioni nonché ricordare personaggi che hanno sacrificato la loro vita per portare avanti i valori della giustizia, della lealtà e del servizio dello Stato anche in tempi non molto remoti.

Ospite della manifestazione sarà la Prof.ssa Maria Falcone, sorella del giudice ucciso a Palermo il 23 maggio 1992 e presidente della Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”.

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In accordo con il Magnifico Rettore Giacomo Pignataro e il Direttore del dipartimento di Scienze Politiche, verrà inoltre dedicata l’intitolazione di un’aula del dipartimento di Scienze Politiche in ricordo delle vittime di mafia. L’aula B di Via.V Emanuele II diventerà l’Aula 21 Marzo.  Protagonista di tale inaugurazione sarà proprio la sorella del giudice Falcone, la Prof.ssa Maria Falcone.

Verrà inoltre proiettato il video cortometraggio “Per non dimenticare”, incentrato sulla celebre citazione dell’ex magistrato siciliano Giovanni Falcone “Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini“, dove le gambe saranno quelle degli studenti e delle future generazioni. Si tratta di un progetto che ha messo insieme le figure protagoniste di alcuni studenti, delle istituzioni e di uomini della società civile. Un racconto che nasce dal dolore e che si fa memoria, testimonianza e coraggio civile rispecchiando cosi il modo in cui oggi i giovani e le istituzioni vogliono responsabilmente assumersi l’eredità morale di combattere il fenomeno mafioso.