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Struttura Didattica Speciale di Ragusa, pubblicati i risultati dei test di valutazione alla facoltà

L’opinione degli studenti sul funzionamento della “macchina universitaria”

Ogni studente universitario è abituato a sentire un giudizio sul proprio operato dal docente che in quel momento gli si trova di fronte. Tuttavia, chi ha detto che non possa succedere il contrario? Recentemente, sono stati introdotti  test di valutazione con i quali gli studenti, in forma assolutamente anonima, sono chiamati ad esprimere la loro opinione riguardo il corso di studi, le strutture in cui si svolgono le lezioni e l’operato  dei docenti. Uno strumento senza dubbio potentissimo, attraverso il quale i giovani possono denunciare ciò che non funziona all’interno dell’università, senza ovviamente tralasciare ciò che di buono può offrire loro.

La SDS di Ragusa, sede distaccata dell’ateneo catanese, ha anch’essa partecipato al sondaggio tramite i suoi studenti (per la maggior parte di sesso femminile) che hanno espresso il proprio parere basandosi sulla proprio esperienza personale- scuola di provenienza, situazione lavorativa, ecc.. Dai report del sondaggio, emerge che la maggior parte del corpo studentesco rappresenta il tipico studente modello (o quasi): il 75% di essi è infatti in regola con gli esami  e quasi la metà ottiene una votazione da 28 a 30 per ciascun esame sostenuto. Si potrebbe azzardare l’ipotesi che l’espressione “studente in crisi” non sfiori quasi minimamente i giovani linguisti! Inoltre, la percentuale di frequenza delle lezioni è molto alta, nonostante non sia obbligatoria, e l’approccio alle materie è costituito da vivo interesse, essendo le discipline affrontate per la prima volta nella maggior parte dei casi.

Dall’indagine, sembra proprio che la maggior parte dei ragazzi non abbia bisogno di muovere alcuna critica al sistema universitario in cui è posto: il carico di studi risulta accettabile, i docenti quasi sempre reperibili e capaci di stimolare l’attenzione degli studenti e le aule discretamente attrezzate per lo studio delle lingue straniere. L’organizzazione complessiva risulta essere più che accettabile e, grazie a tale insieme di punti a favore, il 50% del corpo studentesco si dimostra decisamente soddisfatto della scelta fatta, seguito da un 39% che considera maggiormente gli aspetti positivi, tralasciando in parte i vari difetti che purtroppo si riscontrano in quasi tutte le università del “Bel Paese”.

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Ogni giorno ci troviamo di fronte ad una serie di lamentele nei confronti dell’Ateneo di Catania, oggetto di critiche e vessazioni continue. Di conseguenza, l’arrivo di questi giudizi così positivi da parte dei ragazzi è sorprendente (e non parliamo solo degli studenti di lingue!). Dipende forse da fatto che Ragusa sia un polo universitario distaccato? O ci troviamo davvero di fronte ad un’eccezione? Dare una risposta a queste domande è difficile, se non addirittura impossibile. Nell’attesa dell’uscita dei nuovi test, speriamo che l’università catanese faccia sfoggio delle lodi ricevute, ovviamente senza tralasciare i problemi che la circondano e, chissà, provi anche a risolverne qualcuno.

A proposito dell'autore

Elide Barbanti

Nata a Prato il 27 Giugno del 1993, trascorre l'infanzia e l'adolescenza tra scaffali di libri e biblioteche e sviluppando un vivo interesse per la scrittura, specialmente quella giornalistica. Nel 2012, si trasferisce in Sicilia immatricolandosi al CdL di Lingue e Culture Europee, Euroamericane e Orientali presso la Facoltà di Scienze Umanistiche a Catania. L'anno successivo, decide di reimmatricolarsi presso la S.D.S di Lingue e Letterature Straniere a Ragusa al CdL di Mediazione Linguistica e Interculturale, dove attualmente studia lingue orientali.