A più di un anno dallo sfratto, a Catania riapre il Teatro Musco. Ai cittadini viene restituito un pezzo di storia della città e del teatro catanese, che riapre in una veste rinnovata nel cuore del centro storico.
Nel luglio dell’anno scorso, incapaci di sostenere economicamente il pagamento dell’affitto della sala Musco, i dirigenti del Teatro Stabile si erano visti sottrarre uno spazio che da più di cinquant’anni era legato al nome della tradizione teatrale etnea.
Oggi sembra che sia arrivata l’ora di scrivere un nuovo capitolo per una storia che aveva avuto un epilogo così amaro. Il teatro Musco rinasce con una nuova esperienza, che tiene ancora in considerazione la grande tradizione classica ma allo stesso tempo guarda al futuro per sperimentare forme espressive alternative. Si tratta di un vero e proprio MusT, “Musco Teatro”, ideato e voluto dal regista Giuseppe Dipasquale e sviluppato insieme a Valeria Contadino, moglie del regista e anch’ella attrice, Salvo Costantino, Marco Vinci e Roberta Russo.
In una recente intervista riportata sul sito di “La Repubblica”, l’ex direttore del Teatro Stabile e regista afferma di aver optato per questa risoluzione dopo che le sorti del teatro erano state ignorate dalle istituzioni. Le altre “opzioni”: abbandono, incuria o riconversione dello spazio, non erano tollerabili per Dipasquale, il quale dichiara di aver sempre pensato al teatro “come una casa da vivere”. Ecco che la casa, dunque, viene riaperta e torna ad accogliere tutti gli amanti di un genere espressivo immortale come il teatro. La scommessa dei nuovi proprietari è rivalorizzare questo spazio, caro alla memoria dei cittadini per la storia di cui è intriso.
La programmazione del Teatro Musco è varia ed articolata in otto sezioni, presentate durante la conferenza di apertura dello scorso 1 dicembre, tra prosa, musica, teatro comico e sezioni “Food and theatre. Rassegna monofest” e “Il giornale parlato in teatro”.