Chi decide quali emoji lanciare sulle piattaforme e in che numero? Un ristretto numero di esperti, secondo il magazine The Next Web, con a capo l’Unicode Consortium che ha il compito di rendere standard i caratteri e l’operabilità tra varie piattaforme e dispositivi diversi.
Proprio per questo The Next Web ha lanciato l’idea di EmojiDesignOnline, dove ogni utente potrà creare nuove emoticon, che saranno messe ai voti ed analizzate in base alla funzione e al significato che gli si potrebbe attribuire. Al termine della discussione, le idee migliori e più votate potranno essere proposte all’Unicode Consortium.
Si è arrivati a promuovere questa idea, infatti, perché l’utilizzo e soprattutto la tipologia delle emoticon sul mercato è stato sempre un tema caldo negli ultimi anni. Si sono sostenute parecchie battaglie di recente per rendere paritarie, e politicamente corrette le faccine. Le disparità di genere e sesso sono state già azzerate con l’introduzione di diverse gradazioni di pelle ed anche di apposite professioni al femminile.
Eppure sono tante le proposte che giungono da associazioni e siti web, quali The Next Web, soprattutto sulla democraticità dell’approvazione e della diffusione delle emoticon. Infatti queste vengono disegnate e approvate dai membri dell’Unicode, attraverso una selezione effettuata e filtrata tra i membri interni della compagnia composti da diverse compagnie hitech, che una volta approvata la versione ufficiale ( possono passare anche anni perchè ciò accada) la rilasciano a tutti i sistemi.
Per questo motivo in alcuni brand le emoticon possono leggermente variare, ma la versione e il concetto di base è unico, ovvero quello che i tecnici di Unicode hanno ideato ed approvato.
A quanto sembra, dunque, il linguaggio delle emoticon non è universale e democratico. Per Unicode gli utenti hanno poca voce in capitolo, e per fare un esempio basti pensare al tentativo nullo di modificare l’emoj della pesca o la pistola proposta dalla Apple, subito trasformata in una pistola ad acqua.
Ecco quindi che alcuni magazine tech hanno iniziato a proporre un processo di condivisione ed apertura del lancio delle emoji, che se portato a termine, sarà una bella rivoluzione in campo informatico.