L’istituto di statistica rende noto che nel mesi di luglio la disoccupazione giovanile sale al 35,5%: dato che però si accompagna ad un aumento degli occupati e ad un drastico calo degli inattivi.
Da un lato crescono gli occupati, dall’altro cala il numero di chi non cerca lavoro: a luglio una crescita del tasso di disoccupazione dello 0,2 % rispetto a giugno. Un gran numero di persone alla ricerca di un lavoro che fa crescere il tasso di disoccupazione. Il numero totale degli occupati, per la prima volta dalla crisi economica del 2008, sale a 23 mila. I dati sui nuovi occupati riguardano:
- 42 mila unità dei lavoratori dipendenti, di cui 23 mila stabili e 19 mila a termine;
- 17 mila indipendenti.
Nel corso di un anno, da luglio 2016 a luglio 2017 i dati parlano chiaro: 294 mila unità occupate, con un aumento dei lavoratori dipendenti e un calo degli indipendenti. Inoltre nello stesso periodo diminuiscono i disoccupati e gli inattivi. Suddividendo il caso per fasce d’età è più facile comprendere come sia stato possibile un aumento degli occupati. Di seguito i dati:
- 15 – 24 anni: in aumento di 12 mila unità il numero di nuove persone con un impiego;
- 25 – 34: in aumento di 7 mila unità per un nuovo impiego;
- 35 – 49: in calo;
- Over 50: in forte aumento a causa anche delle riforme pensionistiche che tengono le persone al lavoro più a lungo.
Se consideriamo il dato demografico, che registra un allungamento della vita rispetto al passato, sembra naturale una crescita di occupati nelle fasce di età più avanzate, per cui l’Istat da qualche mese “ripulisce” il dato della crescita tendenziale degli occupati dalla componente demografica, registrando così un aumento che interessa tutte le fasce d’età. L’Inps infine informa che le domande di disoccupazione sono cresciute a giugno del 3,8% da 96.805 a 132.222.