Non sono andate giù alla città di Catania le ultime prestazioni della squadra rossazzurra, dopo il tracollo esterno contro l’Akragas e il pareggio interno maturato dopo i 90 minuti con il Taranto. A testimonianza di ciò la bordata di fischi arrivata da tutto lo stadio Massimino al termine della partita contro i pugliesi che, al di là del punto guadagnato, ha lasciato parecchio insoddisfatti i tifosi per la prestazione di gioco e la scarsa voglia dimostrata in campo.
Nonostante il cambio in panchina, che ha portato all’esonero di Rigoli e all’arrivo di mister Petrone, la squadra non ha girato con i giusti ritmi, dimostrandosi scollegata tra i reparti e cercando delle manovre di gioco piuttosto improbabili. È sembrata quasi una partita di inizio stagione, dove la squadra non si conosce bene e i meccanismi sono ancora da perfezionare: il problema è, però, che ci si ritrova a febbraio e con poco più di dieci partite dalla fine dell’ennesimo tribolato campionato in casa rossazzurra.
Ennesimo cambio di modulo stagionale ma stessa confusione di prima, di certo non imputabile al neo arrivato Petrone, che ha diretto una manciata di allenamenti prima della sua gara d’esordio ufficiale sulla panchina etnea. Un Catania che adesso, dopo le ultime due deludenti prestazioni, avrà l’obbligo di fare risultato in un derby della Sicilia orientale che si prospetta tutt’altro che privo di insidie: i messinesi faranno trovare un San Filippo infuocato, pronto a bersagliare l’ex di turno Demiro Pozzebon e con tanti ex rossazzurri in cerca di riscatto, tra cui Maccarone, Musacci e gli ultimi arrivati Anastasi e Da Silva.
PAGELLE
PISSERI 6.5; DJORDJEVIC 6, MARCHESE 5, GIL 6, PARISI 4; BIAGIANTI 5.5, SCOPPA 5 (BUCOLO 5.5); RUSSOTTO 5.5 (BARISIC 5), MAZZARANI 4.5 (TAVARES 5.5), DI GRAZIA 5.5; POZZEBON 5