Maschere, artisti e atmosfere. Si è conclusa ieri La notte della follia, che ha attirato moltissimi visitatori e ha ravvivato il weekend catanese.
Lunghe code in piazza Federico II di Svevia, dove tra sabato e domenica scorsa si è tenuta La notte della follia. Castello Ursino, tra luci e ombre, ha ospitato all’interno e all’esterno workshop, spettacoli, mostre e musica.
L’evento è iniziato alle 20.00 di sabato 8 e si è concluso 24 ore dopo, domenica 9 di sera. All’ingresso del Castello, c’erano danzatrici e personaggi dai costumi colorati che intrattenevano i curiosi in fila all’entrata.
Tutti gli eventi in programma, compresi quelli a numero chiuso, hanno registrato il sold out. Applaudite le performance degli attori Flavio Bucci e Tiziana Foschi, dello scrittore e regista Federico Moccia, dell’approfondimento di Vittorio Sgarbi.
All’interno, durante La notte della follia, erano distribuiti spettacoli di animazioni, di luci e di danza. Ma a colpire in particolare è proprio Il Museo della follia, curato da Vittorio Sgarbi, che rende nei minimi dettagli cosa sia la follia e quali reazioni può suscitare in ognuno di noi.
Nella prima ala della mostra, in esposizione c’erano i capolavori di Ligabue. Ma proseguendo il percorso, ci si immergeva sempre di più nella condizioni dei folli. Ascoltare la testimonianza di un uomo ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Trapani o guardare i volti della follia, con quegli occhi lucidi, ci ricorda quanto sia sottile il filo della ragione.
Nelle pareti, le immagini delle stanze dei manicomi, le camicie dei pazienti e soprattutto le foto di chi ha vissuto tale esperienza.
Ma questo è solo un assaggio, perché Castello Ursino e il Museo della follia riservano molte altre sorprese.