Continuano le proteste contro la Buona Scuola. Dopo lo sciopero dei mesi precedenti, adesso gli studenti hanno deciso di manifestare occupando la scuola.
A Catania, si sa, l’occupazione di dicembre è un po’ un rito e anche quest’anno gli studenti dei Licei si stanno mobilitando. Dal 1° dicembre la sede centrale del Boggio Lera è stata occupata e l’iniziativa ha coinvolto a ruota anche le altre scuole con esiti differenti. All’Istituto Archimede ieri sera vi era un clima di tensione, pare che alcuni studenti abbiano oltrepassato le cancellate, occupando la struttura e provocando l’intervento della polizia. In assemblea permanente pare si trovi anche il Liceo Eredia, mentre il Liceo Vaccarini al momento è in autogestione, anche se pare che alcuni ragazzi abbiano dormito fuori dalla scuola per protesta.
Nel frattempo, gli studenti si stanno organizzando per trascorrere le ore all’interno della struttura occupata. Di mattina pare si svolgano dibattiti, mentre nel pomeriggio e nella sera vi sono attività ricreative, compreso un cineforum con tanto di “Tre uomini e una gamba” di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ma perché gli studenti protestano?
Si manifesta contro la Buona Scuola, o almeno così dicono. Ma non tutti sono d’accordo con l’occupazione, alcuni ragazzi ritengono si tratti del solito trucco per evitare di andare a scuola e hanno difatti protestato contro l’iniziativa perché ha impedito il normale svolgimento delle lezioni. Come si legge sull’avviso pubblicato nel sito del Boggio Lera, la preside la prof.ssa Lo Bianco ha comunque deciso di garantire il diritto allo studio, permettendo di fare lezione nelle sedi succursali.
“Ci tengo a precisare che l’occupazione – scrive uno studente sulla pagina Facebook del Boggio Lera – è davvero un momento molto importante in cui noi tutti studenti abbiamo l’opportunità di ‘lavorare’ tutti insieme per il bene comune della scuola e crescere come singoli individui. Inoltre, secondo me, l’autogestione in sé, non può minimamente essere paragonata all’occupazione per quanto riguarda il coinvolgimento! Abbiamo continuato un percorso che da anni portiamo avanti assiduamente.Voglio dire che quest’anno, come non mai, sto vedendo che forse davvero siamo riusciti ad ottenere qualcosa!”.
“L’occupazione nasce da un clima generale di mobilitazione – spiega Ludovica Intelisano del Koordinamento Autorganizzato, un collettivo vicino agli studenti dei Licei – I ragazzi pensano sia cambiato il significato dell’occupazione: non sarà l’occupazione della scuola a portare l’abrogazione di una legge, ma è un modo per opporsi al sistema scolastico ed è un momento di crescita”.