Il noto boss mafioso Matteo Messina Denaro è deceduto all’età di 62 anni dopo un’agonia durata alcuni giorni, presso l’ospedale de L’Aquila. La notizia ha fatto, nel giro di poche ore, il giro del mondo: ecco com’è stata riportata dai vari giornali nazionali.
La situazione
Il soggetto era stato arrestato lo scorso mese di gennaio a seguito di 30 anni di latitanza, durante la quale gli era stata diagnosticata una grave forma di tumore al colon. Proprio a causa di questo problema di salute il mafioso era stato rintracciato dai carabinieri del Ros e la Procura di Palermo, che l’hanno subito arrestato.
Durante la detenzione, Messina Denaro ha dovuto subire due operazioni chirurgiche legate alle complicanze del cancro, ma dall’ultima non si è più ripreso: per questo motivo, i medici hanno deciso di non farlo tornare più in carcere, ma di curarlo all’interno di una stanza di massima sicurezza del nosocomio.
La notizia
La notizia della morte di Matteo Messina Denaro ha già fatto il giro del mondo: il The Guardian lo chiama “the last godfather” (l’ultimo padrino), la CNN, come il Times of Malta, “Diabolik“, ma tutte le principali testate mondiali propongono la notizia ai propri lettori.
“È morto il boss della mafia italiana Matteo Messina Denaro, uno degli uomini più ricercati del Paese, fino alla sua cattura all’inizio di quest’anno“, annuncia la BBC. Le Figaro parla del decesso di colui che “per 30 anni è stato uno degli uomini più pericolosi e più ricercati d’Italia“.
L’annuncio viene riportato anche dall’agenzia di stampa tedesca Dpa, dallo spagnolo El País e anche da Al-Jazeera. “Muore Matteo Messina Denaro, l’ultimo grande padrino di Cosa Nostra“, scrive il Periódico de España. La Radiotelevisione svizzera, Rsf, dà notizia della morte “dell’ultimo potente boss della mafia“.
Tutti ricordano le tragedie causate dall’ormai deceduto boss: se la speranza è che con lui sia morta la mafia, purtroppo leggendo le notizie e guardando i telegiornali non si può dire che questo sia vero.
Meteo Sicilia, tra allerta gialla per temporali e rischio incendi: le previsioni