È stata firmata al Viminale una convenzione tra l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati e l’Agenzia del Demanio, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Questo accordo, richiesto da tempo e sostenuto anche da dirigenti scolastici alla ricerca di nuovi spazi per attività didattiche ed extracurriculari, segna un importante passo avanti nel recupero e nella valorizzazione di immobili sottratti alla criminalità organizzata.
Un impegno per la comunità e il territorio
La convenzione ha lo scopo di accelerare il processo di assegnazione di questi beni, rendendoli disponibili per finalità pubbliche, sociali e universitarie. Il ministro Piantedosi ha sottolineato come questa iniziativa rappresenti “un passo concreto per restituire alla collettività i beni sottratti alla criminalità organizzata”, favorendo così la rigenerazione urbana e sociale. Ex proprietà mafiose potranno essere trasformate in scuole, sedi istituzionali o alloggi per studenti, contribuendo a una società più equa e sicura.
Verso un processo più snello ed efficace
La convenzione, della durata di tre anni, punta a semplificare le procedure di verifica e assegnazione degli immobili, garantendo un utilizzo più rapido ed efficiente. Il provvedimento si inserisce nel solco della legislazione avviata con la legge Rognoni-La Torre del 1982, che ha introdotto le misure di sequestro e confisca dei beni mafiosi. Nel corso degli anni, tali normative sono state aggiornate per superare ostacoli burocratici e rendere più efficace la destinazione di questi patrimoni alla collettività.