La situazione coronavirus sembrerebbe essere migliore rispetto ai mesi precedenti. Infatti, l’occupazione delle terapie intensive resta, per ora, sotto la soglia nazionale di allerta del 10% con l’unica eccezione della Calabria. Infatti, nella guerra quotidiana contro il covid si registra l’aumento dei casi giornalieri, che secondo l’ultimo bollettino, si riavvicinano a quota 100mila.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova è fermo e deciso: “Oggi non dobbiamo più allarmarci per il numero di contagi ma dobbiamo tenere sotto controllo la pressione sulle terapie intensive – dice Matteo Bassetti -. E i dati ci dicono che quella di oggi è una malattia molto diversa rispetto a quella conosciuta nel 2020, i sintomi sono più blandi. Due anni fa negli ospedali c’erano pazienti con polmoniti impressionanti, oggi con Omicron 2, soprattutto nei soggetti vaccinati, non accade più. Chi è protetto sta a casa con una forma di influenza, con un raffreddore. In ospedale ci va chi oltre al tampone positivo ha altri problemi”.
Matteo Bassetti si esprime anche in merito alle mascherine al chiuso. Tuttavia, secondo lui dovrebbero essere eliminate. “Oggi la gente si mette la mascherina non perché ci crede ma perché deve – dichiara Bassetti -. A un fragile, a un ottantenne consiglio di metterla, ma di usarla in modo adeguato, non indossando la stessa Ffp2 per un mese quando invece andrebbe utilizzata per un massimo di 3 ore. Dunque, dico no all’obbligo della mascherina al chiuso, ha fatto il suo tempo, ma la utilizzi chi si sente più sicuro”.