Cosa può volere di più dalla vita un campione olimpico? Lo ha rivelato Gianmarco Tamberi, oro nel salto in alto assieme al qatariota Barshim alle olimpiadi di Tokyo 2020, in un’intervista a Repubblica.
La vita di atleta sa regalare gioie immense, ma impone anche severe rinunce. Per chi, come lui, è anche un amante della buona cucina, i peccati di gola sono i più duri da lasciare. Soprattutto, spiega, “le lasagne della nonna e i cannoli siciliani”, che lo aspettano già al suo rientro a casa.
“Ancora più delle fatiche quotidiane in pedana, quello che mi è pesato è stato seguire una dieta mirata – racconta Gimbo a Repubblica –. Il nostro è uno sport che, per competere ad alti livelli, richiede una massa grassa particolare, pari allo zero per cento. Devi essere il più leggero possibile per saltare più in alto. Considerate che sono alto 1,92 e il mio peso normale quando non ci sono gare è sugli 86 o 87 kg, mentre adesso sono sui 75-75,5 chili”.
Per quella agognata medaglia d’oro, quindi, i sacrifici a tavola sono stati notevoli e Gianmarco li ha scontati tutti. Dopo l’impresa, però, è il caso di festeggiare col più tipico dei pranzi della domenica: lasagne e cannoli per dessert.