Intervenuto a Menabò, il talkshow social di Repubblica, l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha fatto il punto della situazione sanitaria nell’Isola, intervenendo sulla classificazione della Sicilia in zona arancione anche per la prossima settimana.
“L’indice rt è a 0,73 e gli indicatori sono tutti miglioramento – ha dichiarato –, dall’occupazione delle Terapie intensive al livello di ospedalizzazione. Ma soprattutto è miglioramento la capacità di diagnostica territoriale. Questa è la prima settimana in cui non viene segnalata dalla cabina di regia nazionale nessuna allerta”.
Nonostante ciò, la Sicilia rimarrà in zona arancione anche la prossima settimana. Le motivazioni sono legali, in quanto non è possibile, con le regole attuali, spostarsi da zona arancione a zona gialla dopo una sola settimana, ma anche prudenziali.
“L’emergenza continua a esistere – ha aggiunto Razza – e i comportamenti individuali fanno la differenza perché in molte delle regioni dove si è anticipato il passaggio in zona gialla si è avvertito anche questa settimana un aumento del contagi”.
Sicilia in zona gialla: possibile per San Valentino
In conclusione, l’assessore Razza è intervenuto aprendo alla possibilità di entrare in zona gialla dalla settimana prossima, se i parametri lo consentiranno. “Penso che tutti gli operatori -ha dichiarato -, sia quelli sanitari che quelli economici, hanno bisogno che si stabilizzi il nostro modo di vivere per evitare questo antipatico apri e chiudi che ha molto esasperato la vita di tante persone. Stiamo completando la seconda settimana con i parametri da zona gialla e questo vuol dire che, se dovesse confermarsi, venerdì prossimo il monitoraggio segnerà questo passaggio da arancione a giallo”.
Il passaggio di colore, di solito, avviene il lunedì successivo alla pubblicazione del monitoraggio del venerdì. Tuttavia, il desiderio dell’assessore è di regalare una prima domenica “in giallo” ai siciliani: “Chiederò al ministero se è possibile anticipare questo passaggio alla mezzanotte del sabato così da restituire anche una domenica a una iniziale ripresa di alcune di quelle attività economiche che continuano a pagare in maniera molto forte questo stato di emergenza”.