Nel mese di agosto le gigantesche statue di Mata e Grifone sovrastano i cittadini messinesi in unโaffascinante e particolare processione. Stando alla leggenda, a questi due personaggi mitologici sarebbe da imputare la fondazione della cittร di Messina, figlia ante litteram di unโunione interraziale. Mata, bellissima fanciulla cristiana, e Grifone, gigante saraceno di religione musulmana, dapprima nemici, sarebbero poi stati uniti da un affetto dato dalla stima e dal desiderio di rendersi migliori grazie allโamore.
Mata e Grifone: da acerrimi nemici a progenitori dei messinesi
Sono numerose le versioni della leggenda che riguardano questi particolari e misteriosi personaggi. La piรน accreditata e celebre racconta di una giovane fanciulla cristiana di nome Marta, Mata in dialetto, e di un crudele gigante saraceno, a capo di un esercito e dedito alla pirateria. Le vicende avrebbero origine nel 964 d.C., quando Hassan Ibn-Hammar, vero nome di Grifone, raggiunse la cittร sullo Stretto con lโintento di porla sotto la sua dominazione.
Il gigante raggiunse Messina e si insediรฒ tra le colline peloritane, laddove nessuno avrebbe avuto il coraggio di inseguirlo. Forte del suo nascondiglio, si dedicรฒ, quindi, alle razzie e alle violenze, incutendo terrore nella popolazione e depredando e saccheggiando i territori circostanti. Un giorno, tuttavia, proprio durante una delle sue incursioni, scorse Mata tra la folla e se ne innamorรฒ immediatamente e cosรฌ intensamente da intestardirsi nel volerla fare sua.
La giovane fanciulla, perรฒ, malgrado la sua timidezza, la sua bontร e il suo animo caritatevole, era ben lontana dal lasciarsi sedurre o piegare dalla volontร del saraceno, che disprezzava per la sua tirannia e cattiveria. Il rifiuto al suo corteggiamento, dunque, produsse lโeffetto di renderlo, se possibile, ancora piรน spietato, cosรฌ che le sue angherie continuarono sempre piรน feroci sulla popolazione. Decisi a mettere in salvo la figlia, i genitori di Mata scelsero di trasferirla segretamente in uno dei propri possedimenti.
Grifone, tuttavia, riuscรฌ a scoprire il nascondiglio e decise di rapire la fanciulla, conducendola poi al suo quartier generale nella speranza di convincerla a concedersi a lui. La ragazza, al contrario, trovรฒ la forza nella preghiera e respinse vivacemente ogni tentativo di approccio. Il saraceno comprese che lโunico modo per conquistare il cuore di Mata era quello di diventare un uomo per cui questโultima potesse avere stima.
Rinunciรฒ alla vita da malvivente e si convertรฌ al cristianesimo, prendendo il nome di Grifo, diventato poi Grifone per via della sua stazza. Cominciรฒ a coltivare la terra e a dedicarsi a gesti di beneficienza. Soltanto in questo modo riuscรฌ a mutare lโopinione della giovane, che cominciรฒ a guardarlo con occhi diversi, pieni di ammirazione e affetto. Dalla loro unione, quindi, nacquero numerosi figli, al punto che la tradizione locale indica Mata e Grifone come i progenitori degli abitanti di Messina.
Mata e Grifone: la libertร ritrovata da messinesi e la fortezza inespugnabile
La seconda versione della leggenda farebbe, invece, riferimento a eventi storici piรน attendibili, ma che comunque si mescolerebbero al mito. Si narra, infatti, che nel 1190 Riccardo Cuor di Leone di trovรฒ a transitare dalle parti di Messina, diretto a Gerusalemme per combattere al fianco del suo esercito nella Terza Crociata. Qui potรฉ notare come i cittadini mancassero di qualunque libertร e vivessero assoggettati al domino dei Greci-Bizantini. Questโultimi esercitavano il governo a proprio piacimento, emanando emendamenti contrari al popolo dalla sicura fortezza di San Salvatore, che mai nessuno avrebbe avuto il coraggio di assediare.
Il re inglese, restio a risolvere militarmente la questione, si servรฌ, invece, della sua astuzia e fece costruire unโinespugnabile fortezza sul colle Roccaguelfonia. La rocca aveva la funzione di monito ai dominatori greco-bizantini, i quali, ricevuto appieno il messaggio, scelsero di abbandonare la zona. Da allora i messinesi appellarono la fortezza โMatagriffonโ, da โmataโ (fortezza) e โgriffonโ (ladro o anche greco).
Mata e Grifone: i giganti messinesi portati in processione
Qualunque siano le origini della credenza che attribuisce ai due mitici personaggi la paternitร di Messina, sta di fatto, comunque, che la cittร sullo Stretto percepisce fortemente questa tradizione. Non รจ un caso che, ancora oggi, i messinesi portino in processione le due gigantesche statue di legno colorato che rappresentano, per lโappunto, i presunti fondatori della cittร .
Mata, raffigurata come una fanciulla dalla pelle bianchissima in sella a un cavallo bianco, accompagna lโeffige di Grifone, dalla pelle scura su un cavallo nero, per le strade di Messina. Trainati su carrelli con le ruote, durante le giornate del 13 e del 14 agosto Messina rivive la fantasiosa storia di questo amore, frutto della diversitร ma, in fin dei conti, simbolo della natura multietnica dei messinesi e dei siciliani in genere.