Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, in una recente intervista a “La Repubblica”, si è pronunciato sui risultati ottenuti nel primo mese di governo. Fioramonti è intervenuto anche a proposito del nuovo concorso docenti per il 2020.
Il Decreto Salvaprecari, il testo dell’ex ministro leghista Marco Bussetti ha ripulito alcuni dagli aspetti di sanatoria e ha immesso tra le 50 e 60 mila nuove cattedre. Ma questo non è che il primo aspetto del decreto, ribattezzato da Fioramonti un “Salvascuola”.
“Abbiamo avviato un concorso ordinario e uno straordinario per i docenti – ha dichiarato il ministro -, semplificato le assunzioni dei dirigenti scolastici, regolarizzato il percorso di un esercito di amministrativi”.
Inoltre, Fioramonti rivendica anche di aver trovato anche cinque milioni di finanziamenti aggiuntivi. A partire dal prossimo anno scolastico, secondo il capo del MIUR la scuola sarà meno precaria e, grazie anche al concorso docenti in programma per il 2020, verranno ridotti i supplenti da 170mila a 100mila, con la stabilizzazione dei precari.
A proposito di precari, attraverso la Legge di stabilità il ministro promette: servirà “per rinnovare il contratto degli insegnanti e aumentare i loro stipendi, i più bassi d’Europa, di almeno 100 euro lordi”.
Concorso docenti 2020: i percorsi abilitanti
La dichiarazione più importante a proposito del concorso docenti del 2020 riguarda però in merito al percorso di abilitazione all’insegnamento per neolaureati. “A marzo metteremo mano a tutta la questione abilitazione – ha dichiarato Fioramonti –. Di certo non può bastare una laurea per diventare insegnanti: serve essere formati. Ma senza creare inutili complicazioni: non deve essere un percorso a ostacoli più complesso di quello universitario”.
La possibilità che emerge dalle dichiarazioni del ministro è che relativamente al nuovo concorso docenti 2020 venga promosso un disegno di legge. In esso si delineerà un nuovo tipo di percorso formativo per giovani insegnanti.
Nel corso degli ultimi anni, gli aspiranti docenti sono passati da diversi tipi di percorsi abilitativi. Dal TFA ai tre anni di formazione previsti dopo il concorso a cattedra, ma a quanto pare i cambiamenti non sono ancora finiti.