Bonus parità di genere 2025: Grazie a una nuova tranche di 2,5 milioni di euro di fondi PNRR, PMI e liberi professionisti potranno accedere ai contributi per la certificazione della parità di genere. Dopo il successo del bando precedente, che ha finanziato oltre 1.400 imprese, il dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con Unioncamere, ha pubblicato un nuovo avviso per il Bonus parità di genere 2025.
Bonus parità di genere 2025
L’iniziativa prevede due principali forme di agevolazione:
- Assistenza tecnica e accompagnamento, con un contributo fino a 2.500 euro, erogato sotto forma di servizi per supportare le aziende nell’implementazione della certificazione.
- Certificazione della parità di genere, con un finanziamento fino a 12.500 euro, destinato alla copertura delle spese per ottenere la certificazione da organismi accreditati.
Le domande potranno essere presentate dal 26 febbraio al 18 aprile 2025, fino ad esaurimento fondi.
Come richiedere il bonus parità di genere 2025
Il bonus parità di genere 2025 è destinato a tutte le imprese e Partite IVA operanti in Italia che desiderano certificare il proprio impegno per la parità di genere. Per accedere ai contributi è necessario:
- Completare un pre-screening di autovalutazione, che attesti il livello di maturità dell’azienda sul tema della parità di genere.
- Presentare un preventivo rilasciato da un organismo di certificazione accreditato.
- Inviare la domanda online a partire dalle ore 10:00 del 26 febbraio 2025, fino alle 16:00 del 18 aprile 2025.
Le richieste verranno valutate con procedura a sportello, seguendo l’ordine cronologico di arrivo.
Alta partecipazione e nuovi finanziamenti per il 2025
La prima tranche di finanziamenti (4 milioni di euro), erogata nel 2024, è stata rapidamente esaurita, portando all’attivazione di nuovi fondi. L’alto numero di domande ricevute ha spinto il governo ad ampliare il budget per il bonus parità di genere 2025, raggiungendo un totale di 5,4 milioni di euro.
Le richieste sono state particolarmente elevate nelle città di Roma, Napoli, Milano, Torino e Bari, con una forte partecipazione di imprese nei settori professionale, manifatturiero, sanitario e dei servizi digitali.
Secondo il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, “la grande adesione al bando dimostra che le imprese italiane sono sempre più sensibili al tema della parità di genere, alla trasparenza nei processi lavorativi e alla riduzione del gender pay gap”.