Un imprenditore attivo nel commercio al dettaglio di articoli per la casa è finito sotto indagine a Partinico per un caso di estorsione nei confronti dei suoi dipendenti. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, l’uomo avrebbe costretto i lavoratori di un punto vendita di Carini a restituire in contanti il 50% del loro stipendio, pena il licenziamento o altre ritorsioni sul rapporto di lavoro.
Le modalità della frode ai dipendenti
L’imprenditore, utilizzando un sistema ben rodato, faceva accreditare regolarmente gli stipendi dei dipendenti tramite bonifico bancario sui loro conti correnti. Successivamente, però, i lavoratori sarebbero stati obbligati a prelevare in contanti metà della somma ricevuta e a consegnarla direttamente al datore di lavoro. Tale pratica sarebbe stata accompagnata da minacce implicite e da un clima di costante pressione.
Gli accertamenti e il sequestro
Grazie a un’attenta analisi degli estratti conto bancari e ai riscontri documentali effettuati dai finanzieri della compagnia di Partinico, è stato possibile ricostruire la frode che si sarebbe protratta dal 2018 al 2022. Il profitto illecito accumulato dall’imprenditore è stato stimato in 41.730 euro, cifra che è stata sottoposta a sequestro dalle autorità competenti.