Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 30803/2024 depositata il 2 dicembre, apre nuove opportunità sul calcolo degli assegni previdenziali. Grazie a questa pronuncia, non solo chi sta per andare in pensione, ma anche chi è già pensionato potrà richiedere la cosiddetta “neutralizzazione dei contributi”. Si tratta della possibilità di escludere dal calcolo del trattamento pensionistico un massimo di cinque anni di contributi considerati poco vantaggiosi, spesso legati a periodi lavorativi meno remunerativi. Questo meccanismo consente di evitare che tali versamenti riducano l’importo finale della pensione.
Impatto della sentenza per chi sceglie l’uscita anticipata
La sentenza rappresenta un importante cambiamento per chi accede alla pensione tramite uscita anticipata. Grazie alla neutralizzazione, gli ultimi cinque anni di contributi possono essere esclusi dal conteggio per calcolare l’assegno, evitando penalizzazioni legate a eventuali periodi lavorativi poco favorevoli. Questa misura non solo aumenta la flessibilità del sistema previdenziale, ma garantisce un maggiore equilibrio nell’importo degli assegni per i lavoratori che hanno contribuito in maniera discontinua o con importi variabili.
Rivalutazione delle pensioni a febbraio
Oltre alle novità sulla neutralizzazione, febbraio porta con sé la rivalutazione degli assegni pensionistici. Due date importanti sono sabato 1° febbraio per chi possiede un conto corrente postale e lunedì 3 febbraio per i titolari di conto bancario. Il cedolino della pensione di febbraio è consultabile già da oggi nell’area riservata del sito Inps. Per gli importi fino a quattro volte il minimo, l’adeguamento sarà pari al 100%. Per quelli tra quattro e cinque volte il minimo, sarà del 90%, mentre oltre cinque volte il minimo si fermerà al 75%.