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Giornata mondiale della voce, l’esperto: “È importante prevenire i disturbi”

Il 16 aprile, come ogni anno, si celebra la giornata mondiale della voce. Quest'anno la redazione di LiveUnict ha deciso di parlare con un esperto per prevenire i disturbi a carico delle corde vocali.

Il 16 aprile 2023 ricorre il World Voice Day. Quest’ultimo è un evento ormai consolidato a livello planetario in cui tutte le componenti sanitarie e non solo si occupano di ciò che riguarda il benessere della voce. Lo scopo di tale giornata è di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle alterazioni anche lievi della voce e dell’organo vocale che possono essere il segno precoce di patologie più complesse e gravi.

A tal proposito la redazione di LiveUnict ha deciso di sentire ai propri microfoni un esperto, il Dottore Logopedista Rosario Bella,  sulle possibili patologie che si possono manifestare a carico delle corde vocali e non solo.

Genere, etnia, età: in che modo la voce è in grado di darci così tante informazioni sul nostro interlocutore?

“Dal mio punto di vista uno dei concetti più interessanti è quello che dice il Dottor Fussi sulla voce e cioè, “la voce non è un qualcosa che noi abbiamo ma è un qualcosa che noi facciamo”. Questo, in qualche modo introduce il concetto che la stessa cosa può essere fatta in modo diverso e soprattutto dal punto di vista riabilitativo questo apre un mondo perché un’emissione piuttosto che un’altra può indurre poi a problemi disfunzionali oppure no.

Chiaramente non ci sono delle differenze riguardo le etnie ma ci sono delle differenze di tipo anatomico che riguardano l’età poiché la posizione della laringe durante la vita di una persona tende a modificarsi nella sua regione del collo. Infatti, nei bambini ha una posizione molto più alta, conferendo loro una voce più alta detta voce bianca, poi durante la muta vocale la voce cambia proprio perché la laringe prende un’altra sede sicuramente più bassa e poi successivamente si ha un decadimento fisiologico che è accompagnato da una modifica ancora una volta della posizione della laringe. 

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Rispetto al sesso, invece, ci sono degli studi importanti che dicono che uomini e donne hanno differenze sulla modalità di fonazione e questo determina appunto delle differenze. Ad esempio è stato notato che le donne rispetto agli uomini hanno una fonazione più morbida con un piccolo sfiato iniziale e altre caratteristiche spettografiche che fanno in modo che a prescindere dalla differenza del timbro noi riusciamo ad attribuire se un soggetto è appunto di sesso maschile o femminile”. 

Quali sono le principali patologie a carico della voce? Come si possono trattare?

“Le patologie si differenziano tra patologie disfunzionali, cioè quelle che sono riconducibili ad uno scorretto uso della voce, ma non soltanto ad uno scorretto uso ma ad un abuso eccessivo della voce oppure patologie che sono a carico dell’apparato fonatorio e quindi ragioni che non sono legate all’uso ma all’anatomia. 

Quando si ha un’infiammazione in genere il corpo attraverso la funzione lesa non ci consente di utilizzare quell’organo come nel caso degli arti. La stessa cosa, però, non accade per la voce perché anche se difatti si hanno delle difficoltà fonatorie e delle disfonie importanti noi non abbiamo l’incapacità di effettuare quella funzione. Questo determina un sovraccarico funzionale ed è motivo poi per cui molto spesso patologie laringee si autoalimentano”. 

Quali sono le categorie che potrebbero sviluppare problemi di voce?

Ci sono delle categorie professionali che sono propense a sviluppare problemi di voce in cui appunto si usa maggiormente la voce e questo vale ad esempio per insegnanti, per chi ne fa un uso artistico (cantanti, attori).

Cosa fare per preservare la voce?

Per prevenire i disturbi di voce dovrebbe essere necessaria una buona igiene vocale che si realizza attraverso il controllo ambientale e dunque evitando luoghi troppo rumorosi o comunque di trovare un tono di voce che non superi il rumore di fondo. Altro modo per preservare la voce è quello di bere molta acqua per idratare le corde vocali e fare ricircolare l’aria nell’area in cui si lavora.

In questo caso, la mascherina che abbiamo usato per alcuni anni e che ancora usiamo a livello professionale può dare dei disturbi di voce perché modificano l’impedenza che quando noi emettiamo la voce questa si realizza attraverso l’emissione di fiato e chiaramente se noi mettiamo un ostacolo tra la voce e la bocca questo ne modifica appunto l’impedenza. Infatti, anche a livello sensoriale si avranno dei feedback diversi”.

A proposito dell'autore

Noemi Costanzo

Nasce a Ragusa il 29 ottobre 1996, è attualmente laureanda in lingue e culture europee. Ha vissuto in Francia, innamorata della lingua francese, di Parigi e del pain au chocolat. Appassionata di slow travel, ama immergersi nelle culture del mondo, esplorando nuovi posti e conoscendo nuove persone. Sogna una vita in America e una carriera nel giornalismo.
Coordinatrice della redazione di LiveUnict da luglio 2021.