Università in pillole

Università, Messa: “Lezioni in presenza sono priorità, favorevole all’obbligo vaccinale”

La Ministra Maria Cristina Messa, durante un'intervista, ha rilasciato importanti dichiarazioni in merito all'obbligo vaccinale per poter permettere a tutti gli studenti di ritornare in aula al 100%.

La Ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, intervistata da Money.it ha parlato a proposito del Super Green pass per permettere di ritornare a svolgere tutte le attività e lezioni esclusivamente in presenza. Tuttavia, ad oggi, a partire da marzo l’Università ripartirà al 100% in presenza: esami, lauree e lezioni saranno svolte esclusivamente in presenza.  A tal proposito la Ministra Messa ha spiegato che naturalmente si augura che la condizione da Covid che sta abbattendo tutto il paese sia adeguata per poter sostenere tutte le attività in presenza

“Se vogliamo introdurre questa misura, legata alla discussione di un’estensione dell’obbligo vaccinale, io credo che occorra farlo per tutta la popolazione, non solo per gli studenti universitari o per altre singole categorie – spiega la Ministra Messa a Money.it a proposito dell’obbligo vaccinale -. Rispetto agli studenti, è giusto sottolineare che il loro comportamento in questi mesi è stato esemplare: hanno rispettato le regole, si sono vaccinati soprattutto per tutelare le persone più fragili intorno a loro e hanno apprezzato tutti gli sforzi che come governo abbiamo fatto per riaprire. Di questa loro ennesima prova di maturità vanno davvero ringraziati”.


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La Ministra Messa ha parlato anche del calo delle iscrizioni universitarie durante l’anno 2021/22 dopo il boom di iscrizioni effettuate l’anno accademico precedente. “Dopo il picco dell’anno accademico 2020/2021 – spiega ala Ministra Messa a Money.it -, i dati provvisori per il 2021/2022 ci riportano sostanzialmente alle nuove immatricolazioni che avevamo registrato nel 2019/2020. Per interpretare queste tendenze bisogna considerare di certo il fatto che la pandemia ha aumentato le difficoltà economiche degli italiani e che ci sono costi, soprattutto per i fuori sede, che non sono ininfluenti. Bisogna anche guardare all’attrattività dei corsi universitari, su cui stiamo intervenendo e tenere sempre a mente il calo demografico che coinvolge ormai strutturalmente l’Italia”.

“In ogni caso, ci sono diversi elementi positivi da sottolineare – continua – su tutti la tendenza della crescita delle immatricolazioni delle ragazze nelle materie STEM, in modo particolare in informatica, che ci fa guardare positivamente alle politiche attive di orientamento che abbiamo intrapreso”.

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