Lavoro, stage ed opportunità

Lavoro, multe fino a 6mila euro per chi non paga gli stagisti: la misura

Lavoro
Le nuove norme anti-sfruttamento per giovani diplomati e neolaureati che si affacciano al mondo del lavoro attraverso stage e tirocini extra-curricolari.

Più garanzie per quanto riguarda stage e tirocini extra-curricolari, esperienze di lavoro e formazione che si effettuano a completamento di un corso di studi (diploma o laurea). Lo strumento, pensato per introdurre i giovani nel mondo del lavoro, viene spesso utilizzato dalle aziende per garantirsi lavoratori con paghe nulle o quasi. Per questo, come riporta stamattina Repubblica, il governo starebbe pensando a norme più severe per gli enti che attivino stage extracurriculari. Quest’ultimi dovranno prevedere una congrua indennità di partecipazione accanto a una durata massima (comprensiva di eventuali proroghe). Per chi non paga l’indennità sono previste multe fino a 6mila euro. Inoltre tutti i tirocini dovranno essere tracciabili e monitorabili: è estesa anche a quelli extra curriculari la comunicazione obbligatoria.

Il nuovo iter per l’attivazione di un tirocinio extra-curricolare

Le nuove norme sono solo indicate sommariamente dalla legge di Bilancio, che demanda poi governo e Regioni l’emanazione di linee guida entro il 30 giugno 2022. Previsti anche limiti numerici per i tirocini attivabili, in relazione alle dimensioni d’impresa. Inoltre al momento dell’attivazione sarà necessario redigere un bilancio delle competenze, e al termine del tirocinio, rilasciare una certificazione delle competenze acquisite durante l’esperienza.

L’assunzione post tirocinio

La nuova normativa, prevede inoltre che l’attivazione di nuovi tirocini venga vincolata all’assunzione di una quota minima di tirocinanti. Qualora non venissero registrate alcune assunzioni, l’ente potrebbe pagare fino a 6mila euro di multa. E se il tirocinio è svolto in modo fraudolento, l’azienda, su domanda del tirocinante, dovrà riconoscere la “sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato”. Possibilità che però viene vincolata alla pronuncia del giudice del lavoro.