Matematica e Informatica

Inaugurata aula studio “Katherine Johnson”: la scienza per eliminare le discriminazioni

Inaugurata la nuova aula studio “Katherine Johnson” al Dipartimento di Matematica e Informatica. La famosa scienziata è diventata nota agli occhi dei giovani soprattutto grazie al film "Il diritto di contare", che racconta anche la sua storia.

Un’occasione per celebrare le conquiste delle grandi scienziate, promuovendo al tempo stesso la cultura della Scienza contro ogni forma di discriminazione. Un tema, quest’ultimo, che stamattina è stato fortemente rimarcato in occasione della cerimonia di inaugurazione di una nuova aula studio al Dipartimento di Matematica e Informatica, intitolata alla scienziata statunitense Katherine Johnson.


Unict dedicherà aula a Katherine Johnson: la scienziata nel film “Il diritto di contare”


Una nuova aula moderna con 48 postazioni, accogliente e completa di ogni servizio, dedicata alla matematica, informatica e fisica americana che contribuì allo sviluppo dell’aeronautica Usa e ai programmi spaziali, già dal primo utilizzo dei computer elettronici digitali da parte della Nasa.

Oggi non inauguriamo soltanto un’aula studio, ma vogliamo lanciare un messaggio ai nostri studenti e alle nostre studentesse, quello dell’importanza della scienza e della cultura in ogni campo e in particolar modo per eliminare ogni forma di discriminazione – ha detto il rettore Francesco Priolo -. L’ateneo grazie a nuovi investimenti realizzerà nuove aule e nuovi laboratori per i nostri iscritti che in questi giorni, grazie all’avvio delle lezioni, si stanno riappropriando dei loro spazi”.

La cerimonia è stata aperta dal prof. Orazio Muscato, direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica, con l’intervento di Karen Schinnerer, console per la Stampa e la Cultura del Consolato degli Stati Uniti a Napoli.

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“Il nostro Consolato promuove iniziative che sostengono il lavoro e il talento delle donne nel campo delle materie STEM – ha detto -. Seguendo esempi, ‘role models’, come Katherine Johnson, insieme possiamo lavorare per superare gli stereotipi di genere, migliorare il talento e le capacità di leadership delle giovani donne e sviluppare nuove competenze che apriranno opportunità nell’economia globale di oggi“. Temi ripresi dalla prof.ssa Adriana Di Stefano, delegata alle Pari opportunità, che ha sottolineato “come la Johnson sia stata oggetto di discriminazioni multiple e deve rappresentare un modello per tutti noi”.L’Ateneo in questo campo sta promuovendo numerose azioni positive per favorire la cultura delle parità di genere” ha aggiunto.

A seguire il prof. Giovanni Gallo ha ricordato la scienziatamodello per le donne e per le minoranze che possano trovare riscatto attraverso l’istruzione e la pratica della Scienza oltre che figura emblematica di matematica e informatica che ha contribuito alla realizzazione delle più importanti missioni spaziali statunitensi nel calcolo delle traiettorie delle navicelle lanciate tra il 1955 e il 1985″.

Il suo straordinario talento matematico le ha consentito, donna e membro di minoranza etnica, di emergere come rispettatissima eccellenza in un ambiente inizialmente esclusivamente maschile e bianco. Fondamentale è stato il suo ruolo nell’introdurre da pioniera e promuovere l’uso del computer elettronico nelle applicazioni scientifiche. La sua vita è paradigmatica prova di come istruzione, talento e paziente quotidiano lavoro siano potenti motori di riscatto e promozione sociale” ha aggiunto il prof. Gallo, alla presenza di Filippo Stanco, presidente del corso di laurea in Informatica.

Scomparsa nel 2020, Katherine Johnson ha ricevuto 13 titoli onorari di dottorato ed ha pubblicato oltre 60 importanti lavori scientifici. Recentemente è stata inserita nella National Women’s Hall of Fame e la sua storia è stata raccontata sul grande schermo con “Il diritto di contare” (Hidden Figures il titolo originale, 2016), il film diretto da Theordore Melfi e tratto dall’omonimo romanzo di Margot Lee Shetterly. Nel 2015 l’allora presidente degli Usa, Barack Obama, l’ha insignita della Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile negli Usa. In chiusura sono intervenute la responsabile del progetto “Coding girls: Il mio futuro? dipende da me!”, dott.ssa Cecilia Staiano e le rappresentanti degli studenti Gaia Cigna e Sofia Curto.