L’ipotesi dell’obbligo vaccinale in Italia si fa sempre più concreta. Infatti, dopo l’approvazione del vaccino Pfizer, Fda sembrerebbe aver spianato la strada per inserire il vaccino anti-covid come farmaco obbligatorio per i lavoratori nel pubblico.
Tuttavia, l’utilizzo del green pass per accedere a qualunque luogo e per svolgere le attività sembra un motivo in più per concretizzare l’obbligo del vaccino. Inoltre, venerdì il Cts deciderà se estendere la validità di esso fino a 12 mesi.
Al momento risulta coperto con due dosi il 67% della popolazione. L’obiettivo resta il raggiungimento dell’80% entro settembre. Se il target non dovesse essere centrato il governo potrebbe decidere per una soluzione drastica. “Sul vaccino obbligatorio faremo le valutazioni del caso – ha detto ieri Speranza – il governo la farà in corso d’opera, In questo momento non c’è alcuna decisione assunta. Per l’obbligatorietà c’è bisogno di una legge, i numeri adesso sono interessanti, tra qualche settimana vedremo qual è la strada migliore”.
Ieri è arrivato il sì dalla Consulta di Bioetica, favorevole all’obbligo del siero anti-Covid per tutti: si tratterebbe di un diritto del cittadino, un servizio che le persone in tutto il mondo dovrebbero chiedere agli Stati. Attualmente, invece, solo il 2% dei Paesi ha il vaccino. “Il senso è che se si vuole stare in società e non chiusi in casa, si ha il compito e l’onere di vaccinarsi”, ha detto ieri all’Ansa il presidente della Consulta di Bioetica Maurizio Mori preannunciando la pubblicazione nei prossimi giorni del parere dell’organismo tecnico, nominato dal presidente del Consiglio.
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Dunque, bisognerà attendere la riunione di domani per avere risposte certe sull’utilizzo prolungato del green pass e sull’obbligo vaccinale.