Lavoro, stage ed opportunità

Concorso per il Sud, in arrivo nuovo bando: quando e per quali posti

concorsi 2800 tecnici al sud
Concorso per il Sud: un nuovo bando è in arrivo dopo il flop del primo. Ad assicurarlo è il ministro Brunetta, che dà indicazioni su posti e tempistiche.

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha annunciato una nuova organizzazione per la selezione autunnale di nuovi posti per il Sud, visto che non tutti i posti sono stati coperti dal precedente bando. Si tratta di quasi 2.000 posti a tempo determinato da mettere a disposizione delle amministrazioni del Mezzogiorno per l’attuazione del PNRR.

La selezione è prevista a causa della bassa partecipazione al concorso per 2.800 posti a tempo indeterminato da inviare presso le amministrazioni pubbliche del Sud in attuazione del Recovery Plan.

Dei 2.800 posti messi a disposizione, gli effettivi vincitori sono solo 821, mentre 1.484 candidati nel complesso sono stati giudicati idonei e rimarranno pertanto in graduatoria. Tuttavia, va considerato che la copertura dei posti idonei è del 53%.

Lo stesso Brunetta ha ammesso che: “La scopertura maggiore è avvenuta proprio sui profili tecnici, sugli ingegneri, sulle specializzazioni”. I profili professionali con pochi posti occupati sono: funzionario esperto tecnico, con una copertura del 11,8%; esperto in gestione, rendicontazione e controllo, con una copertura del 21,4%; funzionario esperto analista informatico, con una copertura del 90,3%.

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Brunetta ha difeso la sua miniriforma e ha rilanciato un nuovo concorso Sud: “Un flop? Si potrebbe anche dire che il concorso è stato serio, rigoroso, e che ha dato origine alla copertura di quasi la metà dei posti disponibili. Le do una notizia: stiamo rilanciando un nuovo concorso per coprire tutti i posti in autunno”.

Le cause della bassa partecipazione

Secondo quanto stabilito dalla deputata Alaimo, le cause di bassa partecipazione al concorso sono dovute alla fase preselettiva per titoli ed esperienze professionali dei candidati ammessi alle prove che di fatto escluderebbe i giovani neolaureati o le persone in cerca di una prima occupazione: “Una scelta del Ministero da noi fortemente contrastata, perché ha portato al risultato fallimentare del concorso, impedendo di fatto ai giovani laureati, che non potevano di certo vantare pregresse esperienze professionali, di poter partecipare alle prove”.

Contrariamente, il Ministro ha ammesso la necessità di riflettere sulla correttezza di un bando che ha previsto l’assunzione di tecnici specializzati, offrendo retribuzioni medio-basse e a tempo determinato: “Molto probabilmente dovremo cambiare modo di offrire occasioni di lavoro, tipologie e specializzazioni, anche alla luce del PNRR prossimo venturo, proprio per incontrare una domanda che attualmente non c’è. Non solo per questo concorso. Tutti i concorsi che si stanno svolgendo in Italia in questo momento stanno avendo risultati simili: bassa affluenza e bassa idoneità.

L’annuncio del Ministro Brunetta

Sul concorso Sud occorre un po’ di chiarezza e un po’ di precisione” – ha esordito Brunetta. “Il Governo precedente aveva finanziato e voluto questo concorso per specifiche professionalità tecniche. Nulla per i giovani neolaureati, nulla per i disoccupati. Noi abbiamo attuato nella sua interezza l’impianto voluto dal ministro Provenzano.

Abbiamo unicamente realizzato il concorso in termini digitali – continua -, come prevedeva la riforma contenuta all’articolo 10 del decreto 44/2021, e ci siamo impegnati per concluderlo in 100 giorni, cosa che puntualmente è avvenuta. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: non si sono coperti tutti i posti messi a concorso

Inoltre, durante il suo intervento, Brunetta ha depositato l’ordinanza del Tar del Lazio che, respingendo i ricorsi presentati da alcuni candidati, ha dato ragione al suo ministero sui criteri di ripescaggio per i 70mila prima esclusi e poi riammessi alla prova scritta.

I ricorrenti avevano impugnato le modifiche in corsa al bando, chiedendo di essere inseriti direttamente nella graduatoria definitiva, indipendentemente dai risultati della prova scritta di giugno, considerata la scarsa affluenza della prova.