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“Zona arancione in tutta Italia per fermare le varianti”: l’ipotesi allo studio

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Zona arancione in tutta Italia con l'obiettivo di frenare i contagi e proseguire coi vaccini. La proposta delle Regioni presto potrebbe diventare ufficiale.

È stata convocata per le 17:00 di oggi, sabato 20 febbraio, la riunione tra i governatori delle regioni. L’ordine del giorno, come riporta il Corriere della Sera, è la “Valutazione dell’attuale sistema di regole per la gestione e il contenimento della pandemia in vista dell’adozione del prossimo Dpcm“. Tra le varie ipotesi in campo, quella che sembra più valida e che troverebbe anche l’ok dal ministro Speranza è “l’Italia in fascia arancione per qualche settimana in modo da arginare le varianti”. Allo stesso tempo, così, si frenerebbero i contagi e si potrebbe procedere spediti con le vaccinazioni.

Zona arancione in tutta Italia: la proposta

La data x è quella del 25 febbraio, quando scadrà l’ultima ordinanza del governo Conte, con la quale è stato prolungato il divieto di spostamento tra le regioni. Per quel giorno, la strategia del governo Draghi dovrà essere già delimitata e sono in molti i governatori che chiedono una revisione del sistema di attribuzione delle fasce, percepito come disorientante dai cittadini e penalizzante per le attività commerciali. Dall’incontro tra i governatori dovrà nascere un documento unitario, da sottoporre quindi allo stesso premier Mario Draghi, al ministro Speranza e alla ministra per le Autonomie regionali, Mariastella Gelmini.

È stato il presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, a convocare per oggi pomeriggio i governatori, con l’obiettivo di rivedere il sistema dei colori, che dimostrerebbe tutta la sua fragilità in un momento chiave come quello che sta attraversando l’Italia con l’inizio della campagna di vaccinazione di massa. Al governatore dell’Emilia-Romagna si sono allineati anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ma anche il governatore della Toscana Eugenio Giani.

Coronavirus: la situazione in Italia e in Sicilia

Al momento, la Sicilia sembra reggere l’ondata delle varianti, malgrado diversi casi si siano registrati anche nell’Isola. Nell’ultimo report Iss, la Sicilia registra ancora il dato Rt più basso in Italia, pari a 0.73. D’altro canto, l’indice continua a salire per la terza settimana di fila, raggiungendo nel monitoraggio pubblicato ieri il valore di 0.99, molto vicino alla soglia critica.

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Sono già diverse le regioni inserite in fascia arancione: Abruzzo, Liguria, Toscana, Umbria (con Perugia zona rossa), ma anche le province autonome di Trento e Bolzano. A queste, a partire da domenica 21 febbraio si aggiungeranno anche Campania, Emilia Romagna e Molise.

Cresce anche l’incidenza dei casi, passata da  133,13 per 100.000 abitanti del periodo 1-7 febbraio a 135,46 per 100.000 abitanti (8-14 febbraio). L’invito dell’Iss, dunque, è di evitare “tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile“.