Catania

Aeroporto Catania, tamponi per chi rientra a Natale: dove svolgerli

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Aeroporto Catania: dove eseguire il tampone una volta rientrati in Sicilia? Le indicazioni fornite dallo staff di Fontanarossa per chi volerà a Catania per Natale.

L’ordinanza di Musumeci per le vacanze di Natale entrerà in vigore a partire da lunedì 14 dicembre. Come conseguenza, da allora e fino al 7 gennaio chi arriverà in Sicilia dovrà sottoporsi a tampone rapido, molecolare o a isolamento fiduciario. Una situazione che riguarda tutti i rientranti da un’altra regione italiana, e per il quale l’aeroporto Catania si è già attrezzato da tempo.

Come comunicato sulla pagina ufficiale dell’aeroporto Fontanarossa, i tamponi saranno eseguiti dall’ASP nelle postazioni già realizzate all’interno del Terminal C.  I passeggeri in arrivo che decideranno di sottoporsi al test in aeroporto sbarcheranno come sempre al Terminal A, e poi si recheranno a piedi al Terminal C per effettuare il tampone. 

Gli eventuali casi positivi saranno poi presi in carico dall’ASP. Ciò vale per i passeggeri provenienti da voli nazionali, perché chi invece proviene da destinazioni internazionali è obbligato -per effetto del DPCM del 3 dicembre- ad effettuare il tampone nelle 48 ore precedenti al viaggio e ad arrivare quindi a destinazione con già l’attestato di negatività. Il tampone per chi rientra, inoltre, è gratuito, come comunicato dagli account stessi dell’aeroporto Catania.

Rimane obbligatoria, inoltre, la registrazione online sul sito www.siciliacoronavirus.it, dalla quale sono esclusi i pendolari e coloro che si siano allontanati dall’Isola, nei giorni immediatamente antecedenti, per recarsi nel territorio nazionale per un periodo inferiore a quattro giorni.

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Sono solo alcune delle nuove regole che entreranno presto in vigore, in aggiunta a quelle già emanate a livello nazionale con il DPCM del 3 dicembre. Con i nuovi provvedimenti, come già avvenuto durante la prima ondata, il governatore mira a gestire i potenziali contagi da rientro in un periodo in cui, ancora più che a marzo-aprile, si corre il rischio di contagiare chi potrebbe soffrire le conseguenze peggiori del Coronavirus.


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