Attualità

“La Sicilia non può permettersi un altro lockdown”: preoccupa la noncuranza di cittadini ed esercenti

Piazza Nettuno Catania assembramento
Immagine di repertorio.
In Sicilia l'indice di contagiosità è superiore ad 1 e i sindacati chiedono di attuare tutte le misure di sicurezza per "evitare un altro lockdown" che l'Isola non si potrebbe permettere.

La situazione coronavirus in Sicilia non sta evolvendo in maniera positiva. L’Isola, infatti, è tra le otto regioni con un Rt (tasso di contagiosità) superiore ad 1. 

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil siciliane, Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone affermano che si tratta di una situazione fortemente critica ed esprimono il loro allarme ricordando che “le ultime rilevazioni indicano che l’isola è al secondo posto dopo il Veneto, fra le otto regioni con un Rt da allerta. E anche le dichiarazioni dell’esperto Cristoforo Pomara, già componente del Comitato tecnico scientifico regionale confermano la necessità di non abbassare la guardia.

La Sicilia non può permettersi un altro lockdown. Vanno attuate subito tutte le misure di sicurezza, di vigilanza e di controllo per evitare che il Coronavirus si propaghi a macchia d’olio nell’isola”.

Collaborazione e rispetto delle misure di sicurezza

I sindacati Cgil, Cisl e Uil regionali, quindi, invitano all’attuazione di tutte le misure di sicurezza, ricordando i protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro sottoscritti nel pieno dell’emergenza da Covid 19 ed invitando gli Enti locali  a vigilare sul pieno rispetto delle misure di sicurezza, da quelle sul distanziamento sociale all’uso della mascherina.Osserviamo purtroppo – affermano i segretari generali – un’evidente noncuranza da parte dei cittadini e degli esercenti, per cui riteniamo indispensabile che si attuino controlli capillari e che siano sanzionate le inosservanze alle norme.

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È indispensabile ritrovare uno spirito di collaborazione come quello emerso durante il lockdown – continuano Mannino, Cappuccio e Barone – perché solo così si può affrontare il futuro prossimo, che oggi in Sicilia come in tutta Italia e nel mondo, rappresenta un’incognita. Non è tempo di scaricabarile né di scontri pregiudiziali. Al governo regionale ribadiamo la nostra piena disponibilità al confronto, purché non sia una sorta di happening con invitati di ogni tipo. Noi rappresentiamo centinaia di migliaia di lavoratori e pretendiamo che sia riconosciuta la dignità e il peso di ognuno di loro“.