È quanto emerso dall’audizione alla Commissione Istruzione di ieri, giovedì 9 aprile, dove il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi ha reso noto che verrà dato al via un “reinserimento” negli atenei, diviso in due fasi.
La prima fase riguarda il completamento di questo semestre, fino a luglio, con attività individuali per la ricerca da potersi svolgere di presenza e con il proseguimento della didattica a distanza per le attività collettive. La seconda, invece, partirà a settembre con l’introduzione di un sistema misto che, secondo le parole dello stesso ministro Manfredi: “sarà un modello molto flessibile che possa essere adattato secondo le diverse realtà territoriali e l’affollamento dei diversi corsi di laurea“.
Mentre si attendono ulteriori dettagli su questo progetto di reinserimento nella vita universitaria, il Ministero dell’Università lavora a misure che riguardano il diritto allo studio e il sostegno all’affitto per gli studenti fuori sede. Un ulteriore obiettivo da raggiungere sarà aumentare le borse di specializzazione: la proposta è di inserire altre 5 mila borse di specializzazione (insieme alle attuali 9 mila) in modo da garantire un maggior numero di medici specializzati soprattutto nelle aree critiche.